Oggi 22 settembre cade il primo Fertility Day italiano tanto voluto dal Ministero della Salute e, come sappiamo, fortemente criticato a causa della campagna di comunicazione che lo ha anticipato.
Fertility Day: tutto ciò che c’è da sapere
Il Fertility Day è una giornata dedicata alla salute, all’informazione e formazione sulla fertilità umana.
Lo scopo è quello di aumentare, soprattutto tra i giovanissimi, la conoscenza della propria salute riproduttiva e, contemporaneamente, fornire strumenti a tutela della fertilità per quelle coppie che stanno cercando di avere figli, attraverso:
- la prevenzione
- la diagnosi precoce
- la cura delle malattie che possono compromettere la fertilità
- le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Sono 4 le città italiane in cui si sono svolti gli avvenimenti principali:
- Roma
- Bologna
- Padova
- Catania
e dove si è parlato di fertilità attraverso tavole rotonde con operatori del settore, associazioni, famiglie, giornalisti.
Vediamo insieme come è stato organizzato il Fertility Day.
A Roma si è tenuta la tavola rotonda: “FATTORI DI RISCHIO PER LA SALUTE RIPRODUTTIVA: QUALE PREVENZIONE?”
Qui si è puntato soprattutto su prevenzione e sulla promozione di comportamenti corretti per ridurre i fattori di rischio e proteggere la fertilità.
Gli stili di vita scorretti, mostrati e spiegati nell‘infografica, come :
- cattiva alimentazione
- ridotta attività fisica
- fumo
- alcol
- abuso di sostanze
- obesità
- malattie sessualmente trasmissibili
- fattori ambientali
possono nuocere alla fertilità. In questa occasione si è parlato anche delle attività del Ministero della Salute riguardo la salute riproduttiva e la fertilità nella recente approvazione dei LEA.
A Bologna invece si è tenuta la tavola rotonda: COME AIUTARE LA SALUTE RIPRODUTTIVA E DIFENDERLA ANCHE DAL CANCRO?”
Si è parlato di come aiutare la procreazione con percorsi di fecondazione.
Secondo i nuovi Lea il Servizio Sanitario Nazionale permetterà di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita dove non è possibile risolvere l’infertilità con terapie mediche o chirurgiche.
Si è anche affrontato anche il tema del preservare la fertilità nei pazienti sottoposti a trattamenti oncologici.
A Padova si è tenuta la tavola rotonda: ““FUNZIONE RIPRODUTTIVA COMPROMESSA: DIAGNOSI E POSSIBILI TERAPIE”
In tale ambito si è puntato sulla diagnosi precoce, sulle possibilità e i limiti delle terapie mediche e chirurgiche.
A Catania, infine, si è disccusso di: “L’ETA’ FERTILE NELL’UOMO E NELLA DONNA, L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E DELL’INFORMAZIONE”
L’età, lo sappiamo,è un fattore di fondamentale importanza per il concepimento.
Insomma tante tante informazioni, utili e delle quali occorre davvero parlare, e che approfondiremo il più possibile.
Ma il 22 settembre non è stato solo la giornata del Fertility Day, perché nelle piazze molti giovani hanno protestano con il Fertility Fake usando cuscini e clessidre per denunciare la mancanza di diritti, welfare, reddito, asili con l’hashtag: #sonoinattesa.
In molti hanno chiesto le dimissioni del Ministro Lorenzin, soprattutto dopo l’ultima immagine della campagna riguardante gli stili di vita da seguire e quelli da evitare.
La scelta delle immagini infatti è stata tacciata di razzismo perché mostra dei ragazzi biondi e bianchi al mare a simboleggiare le buone abitudine, mentre quelle cattive sono rappresentate da ragazzi, tra cui alcuni neri, che fumano e assumono droghe.
Insomma una campagna sbagliata che sicuramente non ha aiutato a far arrivare il messaggio di come sia necessario preservare la fertilità.
E voi unimamme, che ne pensate del fertility day e dello scopo che si prefigge?