Un recente studio di cui si parla su Webmd sottolinea che anche i preadolescenti sarebbero a rischio di suicidio, persino i bambini molto piccoli. Vediamo insieme perché.
A lanciare il grido di allarme è il dottor Gregory Fritz, direttore della Division of Child and Adolescent Psychiatry presso la Brown University. “Gli adulti devono capire che persino bimbi di 5 anni possono uccidersi”.
I risultati stessi dello studio dimostrano però che si tratta di casi rari:
Solitamente gli specialisti pensano che sia impossibile che i piccoli si possano suicidare perché “non possono essere senza speranza come si pensa che debbano essere per compiere un gesto simile, non hanno la percezione del tempo o la comprensione della morte permanente”.
Questo nuovo studio ha scoperto però che anche i bambini possono suicidarsi.
“Accade, non tutti i giorni, ma non con la scarsa frequenza a cui solitamente si pensa. Dobbiamo guardare in faccia la realtà. Gli adulti devono prendere i bambini sul serio quando si parla di suicidio”.
Questo nuovo studio prende ispirazione da una precedente ricerca secondo la quale tra il 1993 e il 2012 si è registrato un incremento di suicidi tra i giovani di colore e una diminuzione invece di quelli dei ragazzini bianchi.
Ecco come si è svolta l’indagine:
Il professor Sheftall sottolinea che i bambini delle elementari che si suicidano sono più inclini ad avere problemi di relazione coi loro famigliari, mentre gli adolescenti hanno problemi con il fidanzato o la fidanzata.
Quasi 4 dei 10 suicidi che riguardano bambini tra 5 e 11 anni erano neri, per la maggior parte maschi.
1/3 delle vittime di suicidio ha problemi mentali, con disturbo da deficit dell’attenzione/ iperattività.
Questo tipo di disturbo può rendere le persone impulsive.
Sempre Sheftall aggiunge: “questo suggerisce che i bambini che si suicidano siano più vulnerabili, come un gruppo di persone che risponde impulsivamente alle sfide personali”. Lo studioso però è cauto nell’affermare che l’ADHD possa indurre al suicidio.
Da parte sua Fritz riconosce che aiutare i figli così piccoli può essere molto difficile perché i loro pensieri cambiano velocemente. “Un giorno pensano al suicidio e il giorno dopo non ci pensano più”.
A ogni modo tra i bambini più grandi con problemi mentali la depressione colpisce il 66% di loro.
La ricerca ha stabilito che:
sono i metodi più usati.
L’esperto consiglia ai genitori di affrontare in modo diretto questo argomento se ritengono che ci sia un pericolo concreto. Il fatto di sollevare l’argomento non li spinge a commettere suicidio.
Fritz incoraggia i genitori a chiedere ai figli riguardo il suicidio se mostrano problemi di comportamento, mostrano segnali di infelicità o comportamenti impulsivi.
Secondo lui bisognerebbe chiedere direttamente: “lo stai facendo per far del male a te stesso? Desideri non essere vivo? Le cose vanno così male che desidereresti morire?”
Unimamme, voi cosa ne pensate dei risultati di questo studio?
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