La donna è arrivata in ospedale, come racconta il Mirror, verso le 5 del pomeriggio e subito un’infermiera le ha comunicato che non avrebbero potuto fare niente fino al giorno seguente a causa delle numerose emergenze.
Emma avrebbe dovuto fare un cesareo a causa della testa particolarmente larga della sua bimba, evidenziata dall’ecografia.
“Mi hanno promesso che si sarebbero occupati di me il mattino seguente, ma non si è visto nessuno fino a mezzogiorno, poi hanno cancellato di nuovo”.
Così la donna è dovuta tornare a casa per poi correre in ospedale quando le si sono rotte le acque.
“Quando sono arrivata ho detto subito all’ostetrica che le mie acque si erano rotte alle 3 di mattina, che soffrivo molto, che avevo le contrazioni, ma non mi ha prestato attenzione”.
Alle 10 di mattina la donna è scesa per l’operazione e tutto sembrava andare bene fino a quando non ha dato alla luce la figlia.
“L’hanno trasportata di corsa fuori dall’unità di cure speciali per bambini, perché le avevano tagliato la testa”.
“Il medico mi ha detto che era stata colpa mia dal momento che non avevo detto a nessuno che le acque mi si erano rotte e che ero in travaglio, ma i miei dati medici li smentiscono”.
“Ora vogliono un incontro per parlare di ciò che è accaduto. Hanno lanciato un’indagine sul chirurgo perché non lavora per il sistema sanitario delle Highlands, è una sostituta”.
Prima di ricucire la testa della piccola è stato necessario attendere l’arrivo di un chirurgo plastico. Quindi sono trascorse ben 24 ore prima che questo potesse avvenire.
Un recente studio compiuto su 900 donne che hanno un cesareo ha dimostrato che tra l’1,5% e l’1,9% dei bimbi riceve un taglio alla testa.
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