E già, a distanza di oltre 20 giorni siamo costretti ad assistere a orari ridotti e a classi accorpate per la mancanza di docenti. Una vera confusione che, ovviamente, lascia l’amaro in bocca a studenti, genitori e docenti in attesa di chiamata. Ecco quello che sta succedendo in lungo e in largo nel nostro bel Paese.
Il ministro dell’istruzione Stefania Giannini nel 2015 aveva promesso che quello sarebbe stato l’ultimo anno scolastico difficile definendolo “anno di transizione” e che con il nuovo anno sarebbe iniziata una nuova era per la scuola. Purtroppo così non è stato. Ad oggi, infatti, mancano docenti e i presidi sono costretti ad adottare l’orario ridotto mandando tutti a casa anzitempo e mettendo molte famiglie in difficoltà.
Anche per i dirigenti scolastici non è una situazione idilliaca, a loro è stata lasciata la scelta della chiamata diretta, ovvero di scegliere i docenti in base al loro curriculum vitae. Tale cosa, però, è sicuramente un’arma a doppio taglio poiché sullo stesso curriculum non c’è scritto cosa preferirebbe fare il docente in questione e soprattutto dove. Tanti i docenti che si sono ritrovati, dall’oggi al domani, chiamati a insegnare in una scuola distante da casa centinaia di chilometri.
Gli stessi docenti che, poi, grazie a uno dei controsensi dell’istruzione, chiedono di avere la cosiddetta assegnazione provvisoria in una scuola molto vicina al luogo di residenza. Ecco, dunque, che si innesca il meccanismo assurdo dei supplenti. Il titolare di cattedra chiede di essere trasferito, anche se solo per un anno, in un paese più vicino alla sua abitazione e il suo posto viene ricoperto da un altro docente supplente.
Il tutto crea, ovviamente, malumore tra gli stessi docenti ma soprattutto nei genitori degli studenti che si rendono conto che, anche per quest’anno, i loro figli non avranno un insegnante di ruolo e quindi con nessuna voglia e nessuno stimolo a voler creare qualcosa di duraturo e concreto. Il danno agli studenti è enorme.
Il ministro Giannini riguardo le numerose lamentele giuntele da ogni parte si è espressa in questi termini: «Per il tagliando attendiamo il prossimo anno, ma possiamo dire di essere soddisfatti e naturalmente consapevoli di una macchina complessa che nell’arco delle prossime settimane, come ogni anno, andrà a pieno regime con tutti quei dettagli che come ogni anno chiedono organizzazione».
E voi unimamme cosa ne pensate di come si presenta il nuovo anno scolastico? La mia figlia più grande quest’anno dovrà affrontare gli esami di terza media e molti docenti non sono di ruolo. Quali e quante difficoltà dovrà affrontare?
Se vi va condividete le vostre esperienze.
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