Nel 2013, mentre si trovava a fare shopping natalizio insieme al marito, la donna protagonista di questa storia ha avvertito un forte dolore alla pancia, niente di simile alle contrazioni che aveva già sperimentato con i due precedenti figli.
Angela si è precipitata in ospedale, ma lì un’ostetrica le ha detto che non aveva nulla e che doveva tornare a casa a riposare. La donna si è rifiutata di tornare a casa ed è stata portata in una stanza dove ha chiesto qualcosa per il dolore che avvertiva.
“Sapevo che c’era qualcosa che non andava perché non mi sentivo come le mie precedenti gravidanze” ha rivelato al Daily Mail.
“Abbiamo aspettato l’arrivo di un’ostetrica che mi ha detto che ero dilatata di soli 2 cm. e che dovevo tornare a casa e prendere del paracetamolo. Mi ha detto di andare nella vasca per alleviare il dolore e l’ho fatto”.
All’improvviso Angela, che era nella vasca dell’ospedale, ha avvertito un’altra fitta molto forte.
“Quando l’ostetrica mi ha controllata non è riuscita a trovare il battito. Io ero sconvolta, non mi avevano ascoltato, poi è accaduto tutto questo. Se fossi stata monitorata subito le cose sarebbero andare molto diversamente“.
“Non riuscivo a credere che Ella fosse viva quando sono arrivata in ospedale, nella vasca da bagno e che poi se ne fosse andata. Il risultato avrebbe potuto essere diverso se fossi stata monitorata al momento giusto”.
Ayse Ince, avvocato specialista in negligenza medica commenta così l’accaduto: “gli ultimi due anni e mezzo sono stati molto duri per Angela e suo marito. La perdita di Ella li ha devastati e continuano ad avere dubbi sul modo in cui è stata trattata Angela quando è arrivata in ospedale”.
Il servizio Sanitario inglese nega responsabilità, ma l’ostetrica assegnata ad Angela è stata riaddestrata sulle raccomandazioni contenute nel rapporto redatto.
Nel frattempo però, sull’operato dei sanitari sono state avviate due indagini, una interna e una esterna.
Il risultato ha portato a un risarcimento da parte dell’ospedale a distanza di anni.
“Ho messo tutta la mia fiducia nello staff del Warrington Hospital per dare a me e a Ella l’assistenza di cui avevamo bisogno ma sono stata molto delusa”.
“Niente cambierà quello che è successo alla nostra famiglia ma spero che i problemi siano stati rettificati e individuati in modo che nessun’altra famiglia debba attraversare l’angoscia che abbiamo passato noi“.
La morte di Ella, una di dieci avvenuta in quell’ospedale, ha fatto riscontrare che l’ospedale aveva un organico sottodimensionato e che quindi tutto ciò poteva essere evitato. Ella è purtroppo morta per un distacco di placenta.
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