Gli studenti sono tornati tra i banchi ormai da un mese ma le polemiche sul mondo della scuola non si placano.
Dopo lo scandalo avvenuto nell’erudita città di Rovigo dove una mamma ha denunciato gli atti di bullismo subiti da suo figlio disabile, alunno della quarta elementare, finalmente c’è qualcuno che si schiera proprio di fianco agli alunni disabili urlando a gran voce che gli stessi abbiano i loro stessi trattamenti.
Ecco quanto accade in questi giorni nella scuola elementare Montessori nel quartiere Montesacro a Roma.
«Se esce uno, usciamo tutti», questo l’urlo degli studenti e delle loro famiglie
Abbiamo già scritto della buona scuola e della sua difficoltà a decollare come tale, tante, addirittura troppe, le scuole costrette a fare i conti con il taglio delle ore. Uscite anticipate e classi accorpate la fanno ancora da padrone.
Nella scuola elementare Montessori, sita nel quartiere Montesacro di Roma, le famiglie degli alunni disabili hanno dovuto scontrarsi con una dura realtà: il taglio delle ore solo per i loro figli. Ebbene le famiglie di tutti gli alunni si sono schierati con i loro compagni e hanno messo in atto l’iniziativa «Se esce uno, usciamo tutti».
Con tale iniziativa i bambini dell’intera scuola usciranno alle 14,20, ovvero due ore prima, proprio come fanno i loro compagni disabili costretti, da inizio anno scolastico, a uscire prima perché non ci sono gli “aec”, gli assistenti educativi culturali, figure indispensabili per aiutare i bimbi disabili a svolgere le loro attività quotidiane come pranzare o semplicemente recarsi in bagno.
I genitori di tutti gli allievi della scuola sono insorti verso dirigenti e ministero urlando la loro rabbia: «È questa la scuola dell’inclusione?».
Purtroppo per i bimbi disabili, presso l’istituto Montessori, sono garantite solo 5 ore settimanali di “AEC”, ovvero una sola ora al giorno. Tale situazione apparterrà sicuramente a tanti altri istituti scolastici romani poiché gli AEC dipendono direttamente dal Comune e dal Campidoglio hanno ridotto le ore, non tenendo conto delle reali difficoltà. A questo, poi, si deve aggiungere anche il ritardo nella nomina degli insegnanti di sostegno. Davvero un’assurdità!!!
La presenza degli assistenti educativi culturali è necessaria non solo per i bimbi disabili ma per l’intera classe, questo quanto sostenuto dai genitori dei bimbi della Montessori che, armati di tanta volontà, hanno deciso di manifestare contro questo sistema malato.
I promotori di tale meravigliosa ed esemplare iniziativa hanno dichiarato: «L’iniziativa serve ad esprimere nella forma più ampia e partecipata possibile il disagio e l’indignazione di tutta la comunità scolastica perché viene leso il diritto di un bambino a vivere a pieno come tutti i suoi compagni la giornata scolastica e perché di fatto costruisce una scuola dell’esclusione. È un problema di tutti noi, genitori, alunni, e insieme lo dobbiamo affrontare». Gli stessi organizzatori si augurano che tante altre scuole possano seguire il loro esempio e hanno invitato anche le altre scuole del municipio a manifestare con loro.
Michela, la mamma di un bimbo disabile frequentante la terza elementare, ha detto: «Io devo andare a prendere mio figlio alle 13,30 perché non c’è nessuno che possa stare con lui, ogni inizio anno è complicato ma ora siamo nel baratro: se la scuola è per tutti deve esserlo per davvero, smettiamola con l’ipocrisia».
In attesa che la sindaca Virginia Raggi mantenga quanto da lei promesso, ovvero aumentare le ore per gli Aec, non possiamo fare altro che mostrare la nostra solidarietà e la nostra stima a questi genitori che hanno detto “NO” a un’altra ingiustizia.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa iniziativa?