Magari avete dovuto subire sguardi malevoli e bruschi commenti.
Ora però ci si sta mobilitando per cambiare questa situazione.
Una giovane mamma di 2 figli, Raffaella Sottile, ha deciso di lanciare una petizione su Change.org, “L’allattamento è ovunque lo desideri”, per cambiare il tipo di mentalità nei confronti delle mamme che allattano in pubblico.
Dopo aver vissuto una brutta situazione mentre allattava, “L’espressione “avere sempre le tette di fuori” che mi è stata riferita è ben lontana dal concetto sano di maternità, io stavo solo nutrendo mio figlio“, ha pensato di organizzare un sit in di mamme che allattano in occasione della Festa della Mamma. Nonostante quell’episodio e la risonanza pubblica che ha avuto, Raffaella, su Huffington Post, racconta che continuano ad emergere casi di mamme che vengono maltrattate perché allattano.
“Al di là della mia storia, ritengo che cacciare una madre che allatta, farla sentire fuori luogo, insinuare in lei il dubbio che stia facendo qualcosa di riprovevole è un insulto alla maternità! Il modo più naturale per un bambino di ricevere nutrizione è attraverso l’allattamento materno. Chi sceglie questa prassi naturale, come raccomandato anche dall’OMS, deve poterlo fare ovunque, anche in un ristorante, in un bar, su una panchina o in un ufficio pubblico” afferma Raffaella.
L’obiettivo della sua campagna è quello di proteggere il diritto del bimbo ad essere allattato ovunque sia necessario.
In molti Stati, tra cui l’Italia, alle mamme non viene riconosciuto il diritto di allattare al seno in pubblico e non sono legalmente protette dal molestie e discriminazioni.
Spesso infatti viene chiesto alle donne di andare ad allattare altrove o coprirsi perché allattare al seno viene visto come un atto osceno.
La maggior parte degli Stati difende il diritto naturale del bimbo ad essere allattato, poiché negare a un piccolino il cibo è inaccettabile.
Un bimbo ha esigenze che spesso non possono essere prevedibili. Quindi la campagna su Change.org ha l’obiettivo di proteggere il diritto di una madre ad allattare in modo naturale ovunque il bambino ne abbia necessità, con un’azione legislativa che tuteli le madri ed i loro figli da molestie e discriminazioni ogni qualvolta scelgano di allattare in pubblico.
Ad oggi la petizione in pochi giorni ha raccolto oltre 23 mila firme, ma ne occorrono 50 mila!
Sempre su tale tema, in un video Angela Giusti , un’ostetrica che da oltre 20 anni si occupa di salute della donna, spiega in maniera approfondita e interessante perché allattare in pubblico deve essere considerato un gesto normale.
Secondo l’esperta le mamme sanno partorire e i piccoli nascere. Le cose cambiano un po’ per l’allattamento al seno, perché se il figlio sa come agire la mamma invece deve apprenderlo.
Si tratta quindi di una competenza appresa che si acquisisce in parte attraverso i neuroni specchio. Purtroppo la medicalizzazione del parto ha sottratto alle donne il controllo che un tempo avevano sull’atto di nascere.
Progressivamente quindi le donne hanno perso la capacità di leggere i segnali del bambino.
A tutto questo si aggiunge il marketing molto aggressivo sul latte formulato e le difficoltà oggettive di dedicare tempo all’allattamento al seno vista la precarietà dei lavori e contratti.
L’ostetrica sottolinea il fatto che, a livello di comunicazione sociale, alle nuove generazioni viene inculcato che l’alimentazione giusta, peri i bimbi, è quella col biberon. Il seno delle donne può essere esposto nei cartelloni pubblicitari, negli spot, ma una mamma non può allattare al seno in pubblico.
Questo nonostante ci sia una linea guida del Ministero secondo cui donne e bambini hanno diritto ad allattare.
Per tutti questi motivi le donne che allattano al seno in pubblico in realtà fanno un favore a tutti riportando in auge la cultura dell’allattamento al seno in pubblico.
E voi unimamme, firmerete la petizione?
Noi vi lasciamo con un approfondimento su come le leggi non proteggano l’allattamento al seno.
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