Unimmame oggi vogliamo raccontarvi la storia della piccola Frankie e della sua incredibile lotta per sopravvivere nonostante le difficoltà iniziali.
Una bambina nasce con una condizione molto particolare: acqua al posto del sangue
Quando è venuta alla luce Frankie aveva più acqua che sangue nel suo corpo. Infatti la piccina aveva solo 35 ml. di sangue in circolo, 7 volte in meno della media dei neonati.
Subito dopo la nascita la piccola è stata resuscitata dai medici che avevano praticato un cesareo d’urgenza perché avevano scoperto che la piccola non si muoveva.
“Sono andata in ospedale domenica prima che nascesse mia figlia perché non la sentivo più muoversi e mi hanno detto che era solo un po’ pigra ma io sapevo che c’era qualcosa che non andava”.
Così la mamma di Frankie è stata mandata a casa con la raccomandazione di tornare se fosse successo qualcosa.
“Sono tornata due giorni dopo e sono contenta di averlo fatto, mi hanno monitorato e mi hanno detto che la bimba era ancora viva e aveva un battito cardiaco”.
“Quando è nata non si muoveva, l’hanno tirata fuori e hanno cominciato subito a lavorare su di lei” ricorda la sua mamma sul Daily Mail.
“Quando mi sono ripresa dall’operazione potevo vedere che le persone intorno a me piangevano”.
“Ho pensato di averla persa. Mi hanno detto che aveva difficoltà a respirare e mi hanno suggerito in modo velato di andarla a vedere perché non sembrava stare bene. Non nutrivano molte speranze.”.
“Sono andata a vederla e lei era una bimba paffuta di 3,6 kg ancora molto gonfia perché aveva acqua dentro di lei invece del sangue“.
Il corpo della bimba era bagnato e dal suo petto emergevano tubi drenanti perché questa era finita nei polmoni.
“Per me è bastata solo un’occhiata per capire che era una combattente e ce l’avrebbe fatta”.
I medici hanno riferito che è molto raro che i bimbi nascano con livelli così bassi di sangue. I bambini infatti possono rimandare indietro del sangue tramite il cordone ombelicale.
I dottori della piccola ipotizzano che Frankie abbia fatto filtrare una buona dose di sangue attraverso il cordone ombelicale 2 settimane prima del parto e un’altra dose poco prima che questo avvenisse.
Purtroppo i pronostici sulla qualità di vita di Frankie non erano ottimistici. I medici ritenevano che se Frankie fosse sopravvissuta, sarebbe rimasta sulla sedia a rotelle o avrebbe avuto danni al cervello per il resto della vita.
La mamma ricorda che le condizioni della bambina per i medici erano tali che venivano monitorate minuto per minuto, e non ora per ora o giorno per giorno.
Dopo 2 trasfusioni di sangue però la bimba ha dato segni di miglioramento. Dall’ospedale di Hull la bambina è stata poi trasferita a Leister, dove c’era un macchinario che poteva salvarle la vita.
Tre settimane dopo la nascita alla piccolina è stato consentito di tornare a casa insieme ai genitori e alle sorelle.
Dopo un anno Frankie è una bimba come tutte le altre, il suo sistema immunitario è un po’ più debole di quello degli altri bimbi.
“Frankie è tornata in ospedale dopo 6 mesi per un check up e il suo consulente era quasi in lacrime perché non riusciva a credere come se la stesse cavando bene” ha riferito la mamma.
“Loro non nutrivano molte speranze per Frankie, non credevano che sarebbe sopravvissuta un solo giorno. Noi siamo le persone più fortunate del mondo . Non dirò mai più di essere sfortunata dopo aver visto ciò che ha passato mia figlia”.
“Ancora non riesco a credere che la bimba che siede davanti a me ha passato tutto questo”.
“Siamo fortunati perché abbiamo visto tante cose tristi in 3 giorni ma fare una camminata con Frankie è una delle cose migliori al mondo.”
“Voglio solo ringraziare tutto lo staff dell’ospedale, perché senza di loro lei non sarebbe qui”.
Unimamme voi cosa ne pensate di questa bellissima storia di speranza?
Noi vi lasciamo con la vicenda di un bimbo nato idrocefalo che ora ha 3 anni.