Bene, ogni anno, in novembre, si svolge il Lucca Comics, una manifestazione dedicata ai manga e ai fumetti dove partecipano tutti gli appassionati e dove, i più “fanatici”, si vestono come i loro beniamini.
Quest’ultimo fenomeno si chiama appunto Cosplay e prevede che grandi e piccoli interpretino, al meglio delle loro attitudini attoriali e delle loro capacità artigianali e sartoriali, un personaggio tratto da manga, anime, fumetti, graphic novel, film, videogioco, ecc…
Quest’anno, tra le centinaia di cosplayer che hanno invaso Lucca, si è particolarmente distinta una coppia di amici davvero speciali che non condividono solo lo stesso nome Gabriele, ma anche lo stesso entusiasmo verso il mondo del cosplay.
A segnalare la storia di cui sono protagonisti questi ragazzi è l’attivista Iacopo Melio che ha preso a cuore la vicenda raccontata da uno dei due Gabriele (il giovanotto vestito da Joker nelle foto).
“Un ragazzo, di nome Gabriele (abbiamo lo stesso nome!), affetto da un grave malattia che lo costringe in carrozzina è un fanatico fan di Batman e come me veste spesso costumi, in particolar modo quello proprio di Batman.
Gabriele cercava un modo per poter rappresentare il suo costume da Batman, ma il prezzo per costruire il tutto era notevole.
[…] durante un piccolo evento, abbiamo stretto amicizia e lui mi ha parlato della sua vita e dei suoi progetti.
Ho passato tutta questa estate a costruire una BatMobile sopra la sua carrozzina, suoni e volante incluso. Siamo diventati molto amici e senza nessuna spesa l’abbiamo costruita, trascorrendo giornate intere insieme ed è stato un piacere enorme.
Sono stato molto criticato dalla comunità di Cosplayer, visto che tali “artigiani” hanno preso male il fatto che io l’abbia fatto per un sorriso e non per soldi
Presto io e Gabry andremo ad una fiera, io vestito da Joker e lui vestito da Batman, con la sua nuova Batmobile!”.
Spesso si parla su come promuovere l’accettazione della disabilità, su quali grandi e rivoluzionarie iniziative intraprendere, il ragazzo che ha scritto a Iacopo Melio invece non si è perso in riflessioni infinite ma ha agito d’istinto con la naturalezza propria di chi desidera avvicinarsi a un altro essere umano per aiutarlo o stringere una vera amicizia, un sentimento capace di andare al di là delle rispettive differenze.
Il “risultato” parla da solo attraverso queste stupende immagini in cui i due ragazzi dimostrano di essersi divertiti moltissimo.
Unimamme e unipapà voi portereste i vostri bimbi a una manifestazione simile?
Cosa ne pensate del “lavoro di squadra” di questi due giovanissimi?
Noi vi lasciamo con una ulteriore riflessione di un papà italiano che invita i genitori ad insegnare ai loro figli ad avvicinarsi al diverso.
Perché dopotutto dalle rispettive differenze si può sempre imparare qualcosa no?
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