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Attualità

Un’italiana è diventata la “mamma” per migliaia di bimbi di strada (FOTO)

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Maria Sole Bosaia

Quando si parla di bambini poveri, orfani, la paura è sempre quella di raccontare una qualche notizia negativa. In questo caso però è il contrario.

Zelinda Roccia
è una donna italiana  il cui nome dovrebbe essere conosciuto da tutti, come la sua incredibile storia fatta di generosità, coraggio e determinazione.

Dall’Italia in Nicaragua per diventare la “mamma” per migliaia di bambini di strada

Originaria della Sardegna e proveniente da una famiglia di attori circensi, Zelinda è sempre stata attratta dai viaggi.
Nel 1988 questa donna parte per il Sudamerica, ignara che non si sarebbe trattato di una semplice escursione d’evasione, ma di un’esperienza destinata a cambiarle completamente la vita.

Come si legge su The Post Internazionale, la sua strada non era del tutto scontata: “ho studiato, mi sono trasferita a Cagliari per seguire l’università. Poi la laurea, i viaggi… Amavo molto viaggiare e il teatro di strada. Inseguivo il sogno del circo”. 

Nel corso della sua esplorazione Zelinda ha voluto passare il confine tra Honduras e Nicaragua per visitare questo paese che la affascinava moltissimo.

 

All’epoca, come ancora oggi, il Nicaragua era un paese molto povero, piagato da enormi diseguaglianze sociali.

Ed è stato in quel momento che Zelinda ha fatto un incontro determinante.

 

Due giorni prima di rientrare, ho visto tre bambini lungo al strada, la più grande avrà avuto quattro anni. Pioveva a dirotto, mi sono avvicinata e gli ho chiesto perché non andavano a casa, la bambina mi ha detto che vivevano lì, ho guardato intorno senza vedere nessuna abitazione. La bambina si è alzata e mi ha mostrato la loro casa. La ruota di un camion. Quel momento ha definitivamente cambiato la mia vita. Dopo tre anni sono tornata in Nicaragua, senza sapere bene dove andare. Ma una cosa era chiara, stavo andando incontro ai bambini di strada”. 

Qualche anno dopo Zelinda Roccia è tornata in Nicaragua, senza mezzi, ma armata di tanta buona volontà.

Da allora è conosciuta da tutti come Mamacita, una donna che ha deciso di spendere la sua vita per aiutare i bambini maltrattati e abbandonati tramite il suo progetto: Los Quinchos.

È stata lei la fondatrice di questa associazione il cui scopo è occuparsi dei quinchos, ovvero i piccoli che vengono abbandonati, picchiati, bruciati con il fuoco per essere messi a tacere.

Zelinda ha cominciato nel 1991 con una casa terremotata prestata da Padre Jesus Arguete  che adesso vede la presenza di circa 40 persone distribuiti tra psicologi, educatori, maestri, artigiani, assistenti amministrativi che seguono 5 progetti diversi e 250 bambini.

Qui i piccoli possono sfuggire alla situazione di degrado e miseria in cui vivevano studiando e imparando un mestiere.

L’obiettivo è quello di reinserirli nella società garantendo loro il diritto a un’infanzia serena che possa farne degli adulti responsabili ed equilibrati.

Zelinda è la loro “mamacita”e, nonostante le migliaia di bambini assistiti, ricorda con affetto ognuno di loro.

In modo particolare però, ricorda la vicenda di uno dei piccoli ospiti di Los Quinchos: un bambino del nord di Nicaragua, aveva otto anni, mezzo cieco, tutti gli altri bambini di strada ridevano di lui. Un bambino che ha patito la fame, la vergogna di essere abbandonato, che è scappato di casa per venire a Managua. Sniffava la ‘pega’, la droga dei poveri, chiedeva l’elemosina in strada per poter sopravvivere. Ora quel bambino ha studiato facendo sforzi sovrumani, si è laureato ed è diventato ingegnere a Cuba”.

I riconoscimenti, come essere proclamata Cavaliere della stella nel 2013 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non eguagliano l’affetto ricevuto dai tanti bambini che sono passati da Los Quinchos.

Ed è per questo che solo lei può affermare: “il più grande riconoscimento è stato incontrare l’amore incondizionato di tanti bambini. Se tutte le persone pensassero che hanno una missione da compiere con tanto amore, sarebbero debellati l’egoismo e i rancori personali”.

Unimamme cosa ne pensate della storia di questa donna?

Vorreste aiutare la sua associazione che fa così tanto per questi piccoli? Seguite sul sito e sulla loro pagina facebook.

Noi vi lasciamo con il coraggioso esempio di un ragazzo, anch’esso italiano, che come Zelinda ha deciso di dedicare la sua vita ai bambini più deboli.

Purtroppo il mondo è pieno di ingiustizie, torti, soprusi da raddrizzare, per fortuna ci sono persone come Zelinda.

Come direbbe Madre Teresa “quello che facciamo noi è solo una goccia nell’Oceano, ma se non lo facessimo l’Oceano avrebbe una goccia in meno“.

Maria Sole Bosaia

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