Qualche tempo fa mi sono imbattuta in un articolo dell’Huffington Post intitolato “Ho 40 anni e neanche un figlio. E sono una donna felice“.
Ultimamente mi pare che affermare di una essere una donna senza prole e con una vita piena sia una sorta di nuova moda, per cui ho letto l’articolo. Inutile dire che non condivido niente di ciò che dice, un po’ per il modo in cui viene detto, un po’ perché secondo me tutta questa felicità tanto strombazzata – almeno nel caso dell’autrice – non sembra poi così genuina. Deborah Dalani, infatti, sostiene che i figli li avrebbe voluti, ma che non ne sono venuti- per sua stessa ammissione “quelle come me, sterili femmine di sicuro problematiche, certamente incompiute: ovverosia le poverette” – e di non essersi accanita per averli.
Benissimo, ci sta.
Per fortuna non siamo più nell’Italia di inizio 1900 quando se una donna era sterile era una condanna sociale. Per fortuna, con l’arrivo del Femminismo essere madri non è più un destino: si può scegliere che cosa si vuole essere e se una donna – e un uomo perché il discorso vale anche per l’universo maschile – non vuole bambini nessuno dovrebbe dirle nulla. L’importante è che appunto sia felice e pienamente consapevole della propria scelta.
Quello che mi chiedo io è: si è davvero così felici? A me pare che quando i figli li si desiderino e non si possano avere, ma non si vuole fare di tutto per diventare genitori, ci si adatti, si accetti una situazione che purtroppo non si può cambiare. Una situazione imposta da qualcosa d’altro e allora per andare avanti bisogna inventarsi un’altra vita, altrettanto bella, piena, ricca di soddisfazioni, ma forse in qualche caso fin troppo bella, piena e ricca per non pensare a ciò che non potrà essere.
Diversa è invece la volontà reale di non averne anche quando si potrebbe. Vi ricordate di quella donna inglese che ha chiesto di essere sterilizzata perché non voleva bambini? Certo, questo è un caso estremo, ma se gli obiettivi nella vita sono altri, come realizzarsi nel lavoro, o semplicemente si ammette di essere egoisti quel basta per non volersi dedicare a qualcun altro, è giusto secondo me perseguire quella strada piuttosto che mettere al mondo dei bambini infelici. Io credo che sia molto più genuina questa serenità, perché è frutto di una decisione consapevole, non imposta. Se esiste un diritto alla soddisfazione personale è doveroso applicarlo fino in fondo.
Si può essere felici senza figli? Io non lo sarei stata, perché probabilmente sarei stata una bimba poco cresciuta, nonostante l’età anagrafica. Le mie bambine mi hanno insegnato molto di più di quanto avessi imparato fino al momento in cui sono nate, depressione post partum compresa.
Semplicemente, credo, non si dovrebbe continuare a chiedere a una donna in età fertile perché non è ancora diventata madre. Sarà pure affar suo.
E voi unimamme cosa ne pensate? Voi siete felici?
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