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Un cartone animato spiega ai bambini cosa fare in caso di terremoto (VIDEO)

Published by
Francesca Nicoletti

Dopo le migliaia di scosse di terremoto verificatesi nel centro Italia, l’emergenza terremoti è sempre più alta. Siamo preoccupati che possano verificarsene delle altre e il pensare che i nostri piccoli siano lontani da noi ci mette davvero in ansia.

Abbiamo già indicato come aiutare e cosa fare in caso di nuove scosse ma oggi vogliamo concentrarci su cosa dire ai bambini e come insegnare loro come comportarsi in caso di nuove scosse.

Civilino, la mascotte della Protezione Civile, ci aiuta a spiegare il terremoto ai più piccoli

La Protezione Civile nel 2015 ha istituto l’Associazione di Promozione Sociale Civilino con lo scopo di poter aiutare tutti coloro che, purtroppo, si trovano ad affrontare i terremoti.

Civilino, la mascotte della Protezione Civile, è un pupazzo che tramite un cartone animato spiega ai più piccoli, ma anche a noi adulti, come comportarsi in caso di calamità naturali quali terremoti, inondazioni e incendi.

Nel cartone animato dedicato al terremoto, Civilino ci aiuta a spiegare cosa sia un evento tellurico, un terremoto, e indica cosa fare in caso di necessità.

Queste le informazioni da dare per spiegare ai bambini cosa è un terremoto:

«La superficie della Terra è come un puzzle, costituita da “pezzi” (placche) in costante e lento movimento.

I pezzi sono divisi da fratture nella roccia (faglie).

Un terremoto avviene quando due di questi “pezzi” improvvisamente scivolano l’uno sull’altro o si scontrano: queste collisioni liberano energia che si propaga lungo la superficie terrestre.

Per far capire ai bambini come si propaga l’energia, è possibile utilizzare come esempio le increspature create nell’acqua.

Questa energia può essere sentita come una scossa sotto i piedi, o può essere abbastanza potente da far cadere interi palazzi.

I terremoti sono un processo naturale e costante del nostro pianeta.

Circa mezzo milione di terremoti avvengono ogni giorno, ma la maggior parte di essi non viene avvertita perché il sisma è troppo piccolo, troppo al di sotto della superficie, o in profondità nel mare».

Passiamo ora ai consigli pratici:

1- PRIMA DI UN TERREMOTO

  • posizionare mobili pesanti lontano da letti o divani
  • fissare alle pareti mobili alti, librerie, scaffali
  • attaccare quadri e specchi con ganci chiusi, affinché non si stacchino dalla parete
  • posizionare oggetti pesanti nelle parte basse dei mobili
  • mettere un fermo agli sportelli dei mobili in cucina
  • sapere dove sono rubinetti gas, acqua e luce
  • individuare punti sicuri dell’abitazione: vani porte, sotto il tavolo, sotto il letto
  • avere pronta una cassetta di pronto soccorso, torcia elettrica, radio a pile

2- DURANTE IL TERREMOTO

Se si è al chiuso:

  • mettersi sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante
  • fare attenzione alle cose che cadendo potrebbero colpirci (intonaco, controsoffitti, vetri, mobili, oggetti ecc.).
  • fare attenzione all’uso delle scale
  • evitare l’ascensore perché si può bloccare

Se si è all’aperto:
stare lontani da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche per evitare di venire colpiti da oggetti o materiali che cadono

3- DOPO UN TERREMOTO

  • verificare che stiano tutti bene
  • chiudere i rubinetti di gas, acqua e luce
  • uscire di casa con le scarpe
  • se si è in zona a rischio maremoto raggiungere un posto elevato
  • raggiungere se ci sono aree di attesa previste dal Piano di potrezione civile
  • limitare l’uso del telefono per non occupare le linee telefoniche
  • limitare l’uso della macchina per evitare intralcio dei mezzi di socccorso

E voi unimamme cosa ne pensate di tali indicazioni? I vostri figli cosa sanno dei terremoti? A scuola fanno le prove di evacuazione in caso di necessità?

I miei figli proprio nei giorni scorsi, proprio in virtù dei tanti terremoti verificatisi negli ultimi mesi, hanno fatto la simulazione a scuola. Le maestre li hanno fatti nascondere sotto i banchi e dopo, a scossa ultimata, li hanno fatti accomodare nel giardino della scuola.

Francesca Nicoletti

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