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Pedopornografia: 7 arresti e 30 denunce di persone insospettabili

Published by
Maria Sole Bosaia

Una nuova e vasta operazione anti pedopornografia riporta l’attenzione su questo delicato argomento che riguarda la sicurezza di tutti i nostri bambini.

Pedopornografia: sgominata un’insospettabile comunità

Come riporta la Polizia di Stato, qualche giorno fa sono state arrestate 7 persone e altre 30 sono state denunciate per traffico di immagini pedopornografiche.

Si è trattato di un’indagine partita nel 2015 portata a termine grazie a degli agenti infiltrati che hanno individuato 35 persone, poi indagate, che si scambiavano in rete materiale pedopornografico attraverso programmi di file sharing.

Tra le migliaia di immagini e video presenti ce n’erano anche molte con bambini sotto i 10 anni.

I vari indagati risiedevano sia in Italia che all’estero. Più precisamente:

  • in Toscana
  • Lombarida
  • Veneto
  • Trentino Alto Adige
  • Emilia Romagna
  • Umbria
  • Lazio
  • Puglia
  • Sicilia

questi pedofili scambiavano materiale con altri affiliati in Europa, Nord America e America Latina.

Come sempre accade, nonostante gli esperti provino a fornire l’identikit dei pedofili, si tratta di persone apparentemente insospettabili.

Tra le persone finite in manette ci sono: un commerciante, un impiegato, un disoccupato, un imprenditore, un militare statunitense quarantenne.

Per entrare a far parte di questa comunità, che operava attraverso il darknet, l’internet profondo, ricettacolo di comunità di pedofili, scambio di droga, farmaci, ecc…, bisognava sottostare a regole molto rigide fornendo quindi nuovo materiale di mese in mese. A loro volta gli affiliati venivano controllati da informatori e sentinelle che vigilavano affinché rispettassero i patti.

I membri di questo gruppo aspiravano a raggiungere i vertici dell’organizzazione perché in questo modo avrebbero potuto partecipare e organizzare abusi di piccole vittime.

Per darvi un’idea del fenomeno, sempre su Polizia di Stato sono riportati i seguenti dati: negli ultimi tre anni è stata testata

  • la partecipazione di 45 mila affiliati provenienti da 5 continenti,
  • sono stati contati 420 mila post organizzati in 100 mila discussioni a tema pedofilo.
  • tutto questo per un totale di 400 mila link per aiutare a reperire materiale pedofilo.

L’operazione della polizia, soprannominata Deep Connection, è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Fbi, la polizia australiana del Queensland.

Grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine ci sono meno pedofili in circolazione.

Unimamme, sappiamo che questo tema vi potrebbe inquietare ma è giusto parlarne perché purtroppo è una realtà con cui dobbiamo fare i conti.

Da parte nostra vi possiamo dare qualche consiglio su come aiutare i vostri bambini a dire no a pedofili e molestatori qualora ne incontrassero uno, vi lasciamo infine con 18 segnali di avvertimento per capire se un piccino è vittima di abusi sessuali.

 

Maria Sole Bosaia

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