Il parlamento dei bambini cerca di risolvere i grandi problemi del mondo – FOTO

parlamentobambini2Unimamme, forse non tutte sapete che in Kenya esiste il Parlamento dei bambini, un progetto sostenuto da Amref che punta a combattere l’abbandono scolastico e la miseria.

Il parlamento dei bambini in Africa: come funziona?

Giobbe Covatta, storico testimonial di Amref, principale organizzazione che si occupa di salute in Africa dal 1957, ha partecipato all’iniziativa.

Si tratta di un progetto che dà voce ai più piccoli sui temi dell’istruzione e della salute. I ministri sono gli studenti delle scuole sostenute dall’associazione.

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“Rende più facile l’apprendimento e il proseguimento degli studi. I bambini sono più a loro agio perché possono parlarci e sono più vicini all’amministrazione della scuola. Sono in grado di dire ciò che vogliono senza la paura di essere colpevolizzati” dichiara Mary Mathengue, responsabile delle attività nelle scuole.

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In questo contesto i piccoli kenyioti parlano di molte cose, per esempio la realtà del contesto di povertà di molte famiglie e il rischio di gravidanze precoci.

Come in un vero Parlamento, a turno, le figure incaricate prendono la parola esponendo i problemi e cercando una soluzione.

In quanto ministri e deputati i ragazzi affrontano temi come libri, bagni, attività sportive, richieste di aiuto mirate. All’interno delle scuole inoltre si svolgono campagne elettorali e votazioni.

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“Se mi voterete,come prima cosa darò assorbenti a tutte le ragazze dell’istituto. Secondo, aggiungerò dei rubinetti d’acqua” con questo slogan una studentessa, tempo fa, aveva cercato di essere eletta.

Il parlamento dei bambini, aggiunge Mary Mathengue, ha davvero molteplici funzioni: loro possono dirci, per esempio, di che colore vogliono che vengano dipinti i servizi igienici e questo ha l’effetto di aumentare da parte dei bambini l’utilizzo dei bagni”.

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Nonostante queste appaiano piccole decisioni, in realtà rimandano a questioni di portata globale.

Nel 2014, a livello mondiale, 263 milioni di bambini non hanno avuto accesso all’istruzione. L’Africa Occidentale e centrale, dove opera Amref, sono luoghi in cui la frequenza scolastica è più bassa.

Sempre in Africa, nel 2015 sono morti 3 milioni di bambini, ogni minuto quindi, hanno perso la vita 5 bambini sotto i 5 anni di età.

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2/3 di questi decessi però sono evitabili, perché sono legati alla mancanza di igiene e di acqua.

I piccoli ministri delle scuole di Amref dibattono su questi importanti temi mettendo al centro di tutto il Paese in cui vivono, nella speranza che questi diventino problemi di interesse mondiale.

Unimamme cosa ne pensate di questa interessante proposta?

Noi vi lasciamo con un’altra iniziativa di Amref dedicata alle ostetriche.

 

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