Vediamo, dunque, come definire i problemi intestinali.
Secondo Susanna Esposito, direttrice dell’unità di Pediatria ad alta intensità di cura del Policlinico dell’università degli studi di Milanom nonché presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Aidid ), e Mario Guslandi, responsabile unità di Epato-gastroenterologia clinica dell’ospedale San Raffaele di Milano, in presenza di vomito, diarrea, nausea e/o spossatezza è del tutto errato parlare di influenza intestinale.
I due medici sostengono che si può parlare di influenza solamente se riguarda esclusivamente le vie aeree, ovvero in presenza di virus che infettano naso, gola e polmoni, gli organi della respirazione. Tra l’altro, si può parlare di vera e propria influenza solo in presenza di tre fattori:
Così come sostengono Esposito e Guslandi, poi, un tampone nasale o faringeo potrebbe dissipare ogni dubbio.
In tutti gli altri casi in cui non ci sia la presenza di questi tre fattori si può parlare, comunque, di sintomi influenzali. Tali sintomi negli adulti si manifestano con
nei bambini, invece, si aggiungono anche
La dottoressa Esposito e il dottor Guslandi, a tal proposito, dichiarano: «In tutti gli altri casi differenti dall’influenza vera e propria, è più corretto parlare di sindromi influenzali. Se infatti è vero che alcune forme influenzali possono coinvolgere anche l’apparato intestinale, più comunemente in presenza di diarrea e vomito siamo di fronte a infezioni da parte di virus che hanno come bersaglio principalmente l’apparato gastrointestinale».
Sembra che ben oltre 200 siano i virus che possono colpire il nostro intestino e il nostro stomaco causando
ai quali sintomi, poi, si aggiungono spesso anche
sintomi che, in linea di massima spariscono nell’arco di una settimana circa.
Il dotto Guslini, poi, aggiunge «A parte per i rotavirus però, per i quali abbiamo la possibilità di fare diagnostica rintracciando la presenza degli antigeni virali nelle feci, per gli altri tipi di virus nella pratica medica quotidiana non abbiamo test diagnostici. Il che significa molto spesso che le manifestazioni intestinali rimangono senza diagnosi. In realtà questo non è un problema nella maggior parte dei casi, perché siamo di fronte a forme acute, di breve durata, e che si risolvono da sole, senza utilizzo di antivirali».
Alcuni di questi virus, così come sostengono gli esperti, sono facilmente trasmissibili, proprio come il raffreddore, per cui si raccomanda sempre il massimo dell’igiene e, soprattutto nelle scuole, l’utilizzo di stoviglie sterilizzate.
E voi unimamme come vi raccomandate con i vostri piccoli? Ricordategli sempre di non condividere bicchieri, stoviglie e di lavarsi spesso le mani. Prevenire è sempre meglio che curare.
Con l’occasione invitiamo a leggere alcuni suggerimenti su come individuare un’eventuale costipazione nei bambini in modo da differenziarla da un virus intestinale.
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