I futuri genitori vedranno “realmente” i figli grazie a una nuova tecnologia

 

modello-virtuale-3-d-feto-di-26-settimaneNonostante c’è chi dice che in gravidanza faccia male fare troppe ecografie, ci sono genitori che non vedono l’ora di fare  un ecografia in 3D (o anche in 4D).

A dir la verità pare più o una moda piuttosto che un reale e concreto bisogno: per sapere le condizioni del feto basterebbero infatti le tre ecografie raccomandate durante i nove mesi. Siccome però spesso ci rivolgiamo a dei ginecologi privati, è molto probabile che le ecografie fatte siano una al mese e che ci si sottoponga anche a quella in 3D. Da oggi però c’è un motivo in più: grazie ai progressi della tecnologia infatti il bambino si potrà vedere come se si fosse nella realtà virtuale. 

Realtà virtuale in 3D: nuovi traguardi della radiologia

realtà virtuale in 3dAttraverso infatti la combinazione delle immagini date dalle ecografie in 3 D e dalla risonanza magnetica attraverso la  tecnologia della realtà virtuale, sarà possibile vedere  i bambini con un “aspetto” tridimensionale e le ecografie che – diciamoci la verità – spesso sono chiare solo ai medici potrebbero diventare molto più comprensibili.

La risonanza magnetica fornisce infatti immagini del feto e della placenta a alta risoluzione con un contrasto eccellente ed è usata quando l’ecografia non fornisce immagini sufficientemente precise.

La tecnica è stata sperimentata alla  Clinica di Diagnostica per Immagini di Rio de Janeiro ed è stata presentata al  convegno della Società di Radiologia del Nord America.

Pensiamo che queste immagini potranno rappresentare una nuova esperienza per i genitori che seguono lo sviluppo del loro bambino ha dichiarato il co-autore, il Dr. Heron Werner Jr. della Clínica de Diagnóstico por Imagem, di Rio.

I ricercatori sono infatti riusciti a creare dei modelli fetali in 3D, come quello della foto che mostra un feto di 12 settimane.

questo può migliorare la nostra capacità di capire le caratteristiche anatomiche del feto e può essere usata anche per scopi didattici” ha continuato il dr. Werner.

Il modello 3D infatti permette di ricostruire:

  • la struttura interna del futuro bambino
  • gli organi
  • le vie respiratorie

In questo modo si possono individuare così prima della nascita eventuali anomalie e nel caso permettere di agire di conseguenza. 

immagine-in-realta-virtuale-di-un-bambino-di-26-settimaneI ricercatore hanno usato un visore – Oculus Rift – che riesce a combinare realtà virtuale e diagnostica per immagini: il 3D, infatti viene letto attraverso il visore, che permette di vedere il feto molto più da vicino, in maniera immersiva, consentendo a chi lo indossa di asccoltare anche il battito del cuore che deriva dall’ecografia.

oculus-rift

Si tratta di un’esperienza meravigliosa – ha dichiarato Werner – e le immagini sono più chiare rispetto a quelle dell’ecografia e della risonanza magnetica”. Nell’immagine possiamo vedere un bambino di 26 settimane.

La tecnologia potrebbe presto essere adottata in tutto il mondo, eppure viene da chiedersi una cosa: non toglie un po’ di mistero all’attesa? Vogliamo davvero – quando non ce n’è bisogno – vedere proprio tutto del nostro bambino?

E voi unimamme cose ne pensate? Vi piacerebbe poter indossare questo visore e vedere vostro figlio in tutta la sua anatomia?

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