Una mamma ha salvato il figlio che stava soffocando con il “bacio della vita”

3aa800b000000578-3961136-image-a-53_1479830063524Quando i nostri bambini sono in pericolo o hanno un malanno improvviso è facile farsi prendere dal panico, per questo motivo forse sarebbe meglio che i genitori conoscessero almeno le principali tecniche di soccorso.

La storia che stiamo per raccontarvi lo conferma.

Una mamma salva il figlio usando una tecnica speciale

Kristy è una mamma come tante che, un giorno, ha notato che il suo figlio più piccolo: Louis sembrava un po’ pallido, la donna però ha attribuito tutto ciò al raffreddore e alla tosse.

“Sono una mamma con una certa esperienza avendo altri figli e so che i bambini nati in inverno possono prendere il raffreddore facilmente, quindi non ero troppo preoccupata”.

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Quel giorno dovevano andare ad assistere a una rappresentazione dedicata al Natale.

Quando siamo tornati a casa era malato ma pensavo che il muco causato dal raffreddore gli avesse fatto vomitare il latte. Quindi ho deciso di chiedere consiglio quando i miei figli più grandi fossero stati a letto in modo da stare tranquilla”.

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Mentre preparava il thé per gli altri figli: Ethan di 5 e Isabella di 3 Kristy controllava su Google i sintomi di Louis con il bimbo in braccio.

“Gli davo un’occhiata a distanza di pochi secondi, quando l’ho controllato se n’era andato, è successo tutto molto in fretta. Ho notato che non respirava e d’improvviso è diventato molle e pesante” ha raccontato la donna sul Daily Mail.

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Per fortuna Kristy ha mantenuto i nervi salvi e ha praticato al figlio una manovra chiamata “bacio della vita” soffiandogli aria nella bocca mentre gli massaggiava la schiena e il petto.

Si tratta di una procedura che aveva imparato quando era una Ragazza Guida e che sua mamma le aveva mostrato effettuandola su un cucciolo.

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Mentre accadeva tutto questo la mamma stava chiamando il 999 “l’operatore mi ha detto di contare tra i respiri ma quando sono arrivata a 10 secondi e Louis non aveva ancora respirato mi ha detto di mettere la mia bocca sulla sua e sul naso e di soffiare”.

“Forse è stato grazie alla mia esperienza come guida che ho potuto mantenere la calma, dal momento che sapevo già cosa fare, a ogni modo ho fatto come mi ha detto e dopo due sbuffi ha respirato”.

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“Per me è stato terribile perché era così piccolo e dovevo fare attenzione a non soffiare troppo forte. Sono riuscita a mantenere la calma finché non sono arrivati i soccorsi e poi sono scoppiata in lacrime”.

Il piccino è stato trasportato di corsa in ospedale e lì messo sotto ventilazione assistita “è stato terribile vederlo circondato dai tubi e cavi e così fermo quando fino a poche ore prima stava bene”.

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Al piccolino è stata diagnosticata una bronchiolite, una malattia infettiva che causa tosse e rantoli.

“Non ne avevo mai sentito parlare ma mi hanno detto che è molto comune nei bambini che hanno il raffreddore o l’influenza”.

Purtroppo si poteva solo gestire i sintomi della malattia aiutando il piccino a respirare.

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Gli somministravano il latte della mamma con un tubo, dopo 4 giorni gli hanno tolto la ventilazione assistita.

“Finalmente ho potuto cullarlo e baciarlo e questo è stato magnifico”.

Il piccino ha potuto lasciare l’ospedale solo dopo 7 giorni dal ricovero.

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La sua mamma però era terrorizzata che potesse smettere di nuovo di respirare e così, il giorno seguente, l’ha riportato in ospedale.

Ora Kristy desidera diffondere consapevolezza sulla bronchiolite.

Compare apparentemente coma una semplice tosse e raffreddore ma può peggiorare, soprattutto nei bimbi piccoli come Louis”.

Mentre era in ospedale è venuta a sapere che 1/3 dei bimbi ricoverati in terapia intensiva lo sono a causa della bronchiolite, di cui le mamme non sapevano niente.

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Questo è il motivo per cui voglio raccontare la storia di mio figlio, perché quest’anno non sarà diverso e i genitori devono sapere cosa fare”.

La nostra storia sarebbe potuta andare molto diversamente, è importante che le persone conoscano le tecniche di primo soccorso. Il bacio della vita ha salvato mio figlio. Lui non sarebbe qui senza di esso”.

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Unimamme voi avreste saputo cosa fare come Kristy?

Noi vi lasciamo con un approfondimento sulla bronchiolite per conoscerne i sintomi.

 

 

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