La storia che stiamo per raccontarvi lo conferma.
Kristy è una mamma come tante che, un giorno, ha notato che il suo figlio più piccolo: Louis sembrava un po’ pallido, la donna però ha attribuito tutto ciò al raffreddore e alla tosse.
“Sono una mamma con una certa esperienza avendo altri figli e so che i bambini nati in inverno possono prendere il raffreddore facilmente, quindi non ero troppo preoccupata”.
Quel giorno dovevano andare ad assistere a una rappresentazione dedicata al Natale.
“Quando siamo tornati a casa era malato ma pensavo che il muco causato dal raffreddore gli avesse fatto vomitare il latte. Quindi ho deciso di chiedere consiglio quando i miei figli più grandi fossero stati a letto in modo da stare tranquilla”.
Mentre preparava il thé per gli altri figli: Ethan di 5 e Isabella di 3 Kristy controllava su Google i sintomi di Louis con il bimbo in braccio.
“Gli davo un’occhiata a distanza di pochi secondi, quando l’ho controllato se n’era andato, è successo tutto molto in fretta. Ho notato che non respirava e d’improvviso è diventato molle e pesante” ha raccontato la donna sul Daily Mail.
Per fortuna Kristy ha mantenuto i nervi salvi e ha praticato al figlio una manovra chiamata “bacio della vita” soffiandogli aria nella bocca mentre gli massaggiava la schiena e il petto.
Si tratta di una procedura che aveva imparato quando era una Ragazza Guida e che sua mamma le aveva mostrato effettuandola su un cucciolo.
Mentre accadeva tutto questo la mamma stava chiamando il 999 “l’operatore mi ha detto di contare tra i respiri ma quando sono arrivata a 10 secondi e Louis non aveva ancora respirato mi ha detto di mettere la mia bocca sulla sua e sul naso e di soffiare”.
“Forse è stato grazie alla mia esperienza come guida che ho potuto mantenere la calma, dal momento che sapevo già cosa fare, a ogni modo ho fatto come mi ha detto e dopo due sbuffi ha respirato”.
“Per me è stato terribile perché era così piccolo e dovevo fare attenzione a non soffiare troppo forte. Sono riuscita a mantenere la calma finché non sono arrivati i soccorsi e poi sono scoppiata in lacrime”.
Il piccino è stato trasportato di corsa in ospedale e lì messo sotto ventilazione assistita “è stato terribile vederlo circondato dai tubi e cavi e così fermo quando fino a poche ore prima stava bene”.
Al piccolino è stata diagnosticata una bronchiolite, una malattia infettiva che causa tosse e rantoli.
“Non ne avevo mai sentito parlare ma mi hanno detto che è molto comune nei bambini che hanno il raffreddore o l’influenza”.
Purtroppo si poteva solo gestire i sintomi della malattia aiutando il piccino a respirare.
Gli somministravano il latte della mamma con un tubo, dopo 4 giorni gli hanno tolto la ventilazione assistita.
“Finalmente ho potuto cullarlo e baciarlo e questo è stato magnifico”.
Il piccino ha potuto lasciare l’ospedale solo dopo 7 giorni dal ricovero.
La sua mamma però era terrorizzata che potesse smettere di nuovo di respirare e così, il giorno seguente, l’ha riportato in ospedale.
Ora Kristy desidera diffondere consapevolezza sulla bronchiolite.
“Compare apparentemente coma una semplice tosse e raffreddore ma può peggiorare, soprattutto nei bimbi piccoli come Louis”.
Mentre era in ospedale è venuta a sapere che 1/3 dei bimbi ricoverati in terapia intensiva lo sono a causa della bronchiolite, di cui le mamme non sapevano niente.
“Questo è il motivo per cui voglio raccontare la storia di mio figlio, perché quest’anno non sarà diverso e i genitori devono sapere cosa fare”.
“La nostra storia sarebbe potuta andare molto diversamente, è importante che le persone conoscano le tecniche di primo soccorso. Il bacio della vita ha salvato mio figlio. Lui non sarebbe qui senza di esso”.
Unimamme voi avreste saputo cosa fare come Kristy?
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