La voce della mamma aiuta il cervello dei bimbi prematuri a svilupparsi

bambini prematuriPrecedenti studi hanno dimostrato che la voce della mamma aiuta lo sviluppo della capacità linguistiche e cognitive di bimbi, oggi una nuova ricerca aggiunge un nuovo tassello a queste potenzialità.

Nati prematuri: gli effetti positivi della voce della mamma

Secondo uno studio riportato su Medical Press, il cervello dei bimbi prematuri cresce più velocemente sentendo la registrazione della voce della mamma.

I suoni proposti infatti simulavano quanto sentivano quando erano ancora nel grembo materno.

Amir Lahav, pediatra co autore della ricerca presso la Harvard Medical School, ha sottolineato l’importanza che questa ricerca riveste in relazione all’interazione tra mamme e bambini.

A volte i piccoli nati prematuri hanno difficoltà a sentire e per quanto riguarda il linguaggio.

I ricercatori hanno voluto scoprire come venissero influenzati dalle settimane trascorse in incubatrice rispetto all’utero materno.

“I bambini cominciano a sentire a 25 settimane, sono esposti al battito cardiaco della mamma, alla sua voce. Se li mettete in incubatrice per 6 o 7 settimane li private dell’esposizione alla voce materna. L’incubatrice può essere vista anche come una specie di gabbia”.

Precedenti studi hanno attestato che i feti rispondono alla voce della mamma, tanto che alla nascita preferiscono di gran lunga la voce della mamma a quella di altre donne.

Ecco come si è svolta la ricerca sui prematuri:

  • sono stati selezionati bambini nati a 25 o 32 settimane
  • 19 hanno ascoltato i normali rumori dell’ospedale
  • 21 hanno ascoltato la voce registrata delle mamme e il suo battito cardiaco
  • il secondo gruppo ha ascoltato le registrazioni 3 ore al giorno

Dopo 3 mesi sono state osservate alcune parti del cervello dei piccoli. Quelli che avevano ascoltato le registrazioni della mamma avevano la corteccia uditiva molto sviluppata.

“I nostri risultati non dimostrano che il cervello di questi bimbi è migliore di quello degli altri, così come non possiamo predire se avranno difficoltà o disabilità. Non conosciamo il vantaggio di avere una corteccia uditiva più grande”.

Lahav invita però i genitori dei bambini prematuri ad essere presenti e parlare coi piccoli mentre sono ancora in ospedale.

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