Premesso che non vorrei mai che arrivasse quel momento, a tutti i genitori capita la fatidica domanda: “Mamma, papà, qual è la verita su Babbo Natale? Esiste davvero?” Ecco, non fatevi trovare con le lacrime agli occhi, non abbracciatevi disperati. Si tratta di un momento di cambiamento della vita dei vostri figli e come tale va affrontato, pur con tutti i dispiaceri.
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Un’idea potrebbe essere quella della scrittrice Christy Hutchison che ha condiviso su Facebook., dicendo che era l’idea migliore che aveva trovato in giro. Il suo post è stato così apprezzato da diventare virale.
“Nella nostra famiglia, noi abbiamo un metodo speciale di transizione per dire ai bimbi di Babbo Natale: diventare un Babbo Natale. In questo modo, la figura di Babbo Natale non è una bugia che viene scoperta, ma una serie di rivelazioni di buone azioni e spirito natalizio.
Quando i bambini hanno 6 o 7 anni, o quando vedete che aumenta il sospetto che Babbo non sia un essere materiale, questo significa che il bambino è pronto.
Li porto fuori “per un caffè” in un qualsiasi locale. Prendiamo posto, ordiniamo i nostri drink, e faccio il seguente annuncio: “Sei davvero cresciuto tantissimo quest’anno. Non solo perché sei più alto, ma posso vedere che anche il tuo cuore è cresciuto. (Faccio 2 o 3 esempi di comportamento empatico, di considerazione dei sentimenti della gente, di buone azioni, ecc. che il bambino ha fatto nell’anno passato). Infatti il tuo cuore è cresciuto così tanto che penso che tu sia pronto per diventare un Babbo Natale.
Probabilmente avrai notato che la maggior parte dei Babbi Natale che vedi sono persone vestite come lui. Alcuni dei tuoi amici possono averti detto che non esiste Babbo. Molti bambini lo pensano, perché non sono ancora pronti ad ESSERE un Babbo, ma TU LO SEI.
Dimmi le cose migliori su Babbo Natale. Cosa riceve Babbo per tutto ciò che fa? (Guida il bambino a parlare dei “biscotti” fino alla bella sensazione di aver fatto qualcosa per gli altri). Bene, ora TU sei pronto per fare il tuo primo lavoro da Babbo!”
Fai attenzione a mantenere un tono di confidenza e di strategia.
Facciamo poi scegliere al bambino qualcuno che conosce, un vicino normalmente. La missione del bambino è di trovare, in segreto, qualcosa che questa persona necessiti, e quindi di prenderlo, incartarlo e consegnarlo – e mai rivelare al destinatario da dove è arrivato.
Essere un Babbo Natale è conquistare fiducia. E’ dare generosamente.
Il mio più grande ha scelto la “signora strega” all’angolo. Era veramente orribile – aveva un recinto intorno alla casa e non avrebbe mai lasciato entrare i bambini a recuperare una palla o un frisbee. Urlava sempre ai bambini di giocare in silenzio, ecc. – una vera rompi. Lui aveva notato mentre andavamo a scuola che ogni mattina lei usciva per prendere il giornale scalza, quindi decise che lei aveva bisogno di pantofole. Quindi ha poi dovuto spiare per decidere che taglia di scarpe avesse. Si è nascosto nei cespugli un sabato e ha deciso che aveva una taglia Media. Siamo quindi andati a Kmart e abbiamo comprato delle calde pantofole. Lui le ha incartate, e ha scritto “Buon Natale da Babbo”. Una sera dopo cena si è intrufolato in casa sua, e ha lasciato il pacco sotto il suo cancello. La mattina seguente l’abbiamo vista uscire prendere i giornali, raccogliere il regalo e rientrare. Mio figlio era così eccitato e non vedeva l’ora di vedere cosa sarebbe successo dopo. La mattina dopo, mentre andavamo via, lei era lì fuori raccogliendo i giornali e indossava le pantofole. Lui era entusiasta. Gli ho dovuto ricordare che NESSUNO poteva sapere cosa aveva fatto, o non sarebbe stato un Babbo.
Negli anni ha scelto un buon numero di destinatari, e ha sempre trovato un regalo unico per ognuno di loro. Un anno ha pulito e lucidato la sua bicicletta, sostituito il sellino con uno nuovo, e l’ha data alla figlia di uno dei nostri amici. Queste persone erano e sono molto povere. Abbiamo chiesto al papà se era ok. L’espressione del viso della bambina quando ha visto la bicicletta nel giardino con un grande fiocco era bella quanto quella sul viso di mio figlio.
Quando è toccato al mio secondo figlio di unirsi al coro, il più grande è venuto con noi e ha aiutato nel discorso di introduzione. Entrambi sono donatori eccezionali, e non si sono mai sentiti ingannati perché sono stati introdotti al Segreto di Essere un Babbo“.
Arriverà comunque il momento in cui i bimbi purtroppo si renderanno conto che a comprare i doni sono mamma e papà, ma “travestirsi” da portatore di regali che fa felici tutti renderà meno duro il momento che ogni genitori teme: quello in cui i propri figli sono diventati grandi.
E voi unimamme cosa ne pensate? Proverete a raccontare loro questa verità?
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