Quando si parla di svezzamento le mamme entrano quasi sempre nel panico: “quando lo devo cominciare?”, “che tipi di cibo devo introdurre?“, “come cucino le pappe’?” Di solito i pediatri forniscono una specie di manuale d’uso in cui mese per mese quale frutta e verdura si può introdurre nella dieta di un bambino. In questo ambito, quindi, è meglio non improvvisarsi ed evitare il fai da te: rivolgiamoci sempre al medico dei più piccoli per qualsiasi informazione.
Ormai anche nel passaggio dal latte ai cibi solidi ci sono diverse correnti di pensiero, come l‘autosvezzamento o lo svezzamento vegano. Alcuni pediatri consigliano l’introduzione degli omogeneizzati di frutta già al 4 mese, altri invece no. Insomma, c’è un po’ di confusione.
Secondo i dati di una ricerca Doxa/Unaitalia che si chiama«Le mamme e l’alimentazione dei loro figli» e che ha preso in esame 5 milioni di mamme con figli tra 1 e 14 anni realizzata nell’ambito di una campagna imformativa sulle carni bianche, quando si parla di cibo:
Secondo Giuseppe Morino, Responsabile. UO Educazione alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ovviamente è fondamentale la presenza del pediatra con cui confrontarsi. Secondo il professore, è meglio – nonostante l’allarmismo provocato dall’Oms sulle possibilità cancerogene della carne – è meglio prediligere quella bianca, visto che è una fonte di alcune vitamine come:
Meglio poi non eccedere poi con il sale – di cui non ce n’è bisogno perché rischiano di compromettere poi il gusto dei cibi sul lungo periodo – e non trascurare la presenza dei grassi che vanno introdotti con l’olio di oliva fin dalle prime pappe. Inizialmente si comincia con il brodo con carota sedano e zucchina e poi con la crema di riso, di cereali o di mais e tapioca visto che sono senza glutine a cui si aggiungono a pranzo la componente proteica della carne e – la sera dopo un paio di settimane della pappa del pranzo – il formaggio fresco come il formaggino.
Si inizia a 6 mesi, prima è meglio l’allattamento esclusivo, ed è meglio non forzare il bambino: meglio prediligere un approccio multisensoriale che permette al bambino di assaggiare, toccare, annusare il cibo.
E voi unimamme come vi siete approcciate allo svezzamento?
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