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Salute e benessere bambini

Lo smog delle nostre città comporta seri problemi ai bambini: come proteggerli

Published by
Valentina Colmi

Vivere in una città inquinata è certamente un grosso pericolo non solo per i polmoni, ma anche per il cuore.

Lo smog infatti interferisce con il sistema elettrico del cuore, alterando il suo funzionamento e provocando delle aritmie, che a volte sono innocue e a volte invece possono essere molto gravi come la  fibrillazione atriale. Purtroppo se le aritmie sono troppo frequenti possono provocare a lungo andare o l’arresto del cuore oppure uno scompenso cardiaco. E non solo quello.

Smog e bambini: l’ambiente inquinato legato a mutazioni genetiche

A dirlo è uno studio scientifico condotto da Savina Nodari, cardiologa e docente universitaria che ha condotto per due anni una ricerca sui ricoverati in ospedale per ospedale per problemi cardiaci: ha scoperto che per ogni aumento di 10 microgrammi al metro cubo di Pm 10 e Pm 2,5 aumentano del 3% infarti, scompensi e aritmie.

Ad essere in pericolo però anche la salute dei bambini: se è ormai comprovato il nesso tra inquinamento e mutazioni genetiche che danno origine ai tumori, si deve indagare anche sull’insorgere di altre patologie – come dice la Nodari al Corriere della Sera –  “In letteratura ci sono studi che dimostrano come il forte aumento dei casi d’autismo sia legato all’esposizione a certi inquinanti, come le Pm 2,5. Noi abbiamo dei genomi quiescenti: determinati stimoli ambientali possono slatentizzare delle sequenze di Dna. Chi è predisposto all’autismo lo può sviluppare se vive in un contesto ambientale. Non c’entrano nulla i vaccini che tanto preoccupano diversi genitori”.

L‘inquinamento è infatti tra i principali sospettati per l’aumento dei casi di autismo.

Sempre sul Corriere è stato intervistato Alessandro Plebani, direttore della clinica pediatrica dell’Università degli studi di Brescia, e a lui è stato chiesto di parlare di inquinamento e patologie infantili. Il professore ha spiegato che “I bambini sono particolarmente vulnerabili ai fattori inquinanti perché respirano volumi di aria maggiori rispetto agli adulti (circa il doppio per ogni chilo di peso) e tutti i loro processi metabolici sono accelerati.”

Il rischio di mortalità nei bambini, secondo l’Oms, è aumentato del 1% per cause respiratorie.

L’ambiente quindi – soprattutto se ricco di sostanze inquinanti – ha un forte impatto sulla salute. Basti pensare che “un giorno di PM10 record equivale a un pacchetto di sigarette“.

Cosa si potrebbe fare per limitare la percentuale di polveri sottili sotto accusa?

Secondo l’esperta importantissimo è

  • incentivare i cittadini all’uso dei mezzi pubblici (le domeniche ecologiche sono un paliativo, occorre potenziare il trasporto pubblico)
  • lavare più frequentemente le strade per evitare che si alzi a livello dell’aria il particolato
  • evitare di avere temperature troppo elevate nelle case
  • nelle giornate di forte inquinamento non portare fuori i neonati nel passeggino, perché più esposti alle polveri. Preferire la fascia o il marsupio.

Per quanto riguarda quello che possiamo compiere noi come persone è:

  • evitare il fumo
  • no alla vita sedentaria
  • scegliere prodotti per la pulizia poco inquinanti
  • sistemare in casa delle piante che aiutino a ripulire l’aria, come l’aloe
  • controllare l’umidità che non deve superare il 40/50%
  • eliminare eventuali macchie di muffa
  • controllare l’emissione di impianti a gas
  • cambiare l’aria ai locali due volte al giorno
  • sostituire i filtri dei condizionatori ( ad ogni fine stagione)

E voi unimamme cosa ne pensate? La città dove vivete è fortemente inquinata? Come vi regolate?

Valentina Colmi

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