Lamiya Aji Bashar, di 18 anni e Nadia Murad di 33 anni sono state catturate, torturate e stuprate dai soldati dell’Isis quando, nel 2014, le truppe hanno invaso le zona yazide in Iraq.
Nel ricevere la preziosa onoreficenza Lamiya ha dichiarato, come riporta il Daiyl Mail,: “è un premio prezioso per noi, un riconoscimento per ogni schiava sessuale nelle mani dell’Isis“.
Ci sono ancora centinaia di donne e ragazze, sia yazide che cristiane, nelle mani del terribile gruppo terroristico. Insieme, le due attiviste hanno chiesto all’Europa di fare di più per proteggere queste persone, una minoranza di 500 mila individui che vive nel nord dell’Iraq.
Gli Yazidi seguono un’antica religione che i membri dell’Isis e molti altri musulmani considerano eretica.
Nadia è riuscita a fuggire dopo 3 mesi mentre Lamiya ci ha provato per 4 volte.
Lamiya non può più vedere da un occhio perché è rimasta sfregiata dallo scoppio di una mina in un campo minato dove l’avevano inseguita i suoi aguzzini insieme ad altre due persone che non ce l’hanno fatta.
Lamiya aggiunge: “alla fine sono riuscita a fuggire da quegli infedeli. Anche se avessi perso entrambi gli occhi ne sarebbe valsa la pena perché sono riuscita a sopravvivere”.
Nadia ha raccontato le violenze subite mentre era prigioniera e di come venisse violentata più volte al giorno. “Lo stupro era usato per distruggere le donne e le ragazze e impedire loro di avere di nuovo una vita normale. Lo Stato Islamico ha trattato le donne yazide come carne da trafficare”.
Entrambe hanno visto molti parenti uccisi, sono state picchiate brutalmente e sottoposte a continue violenze e umiliazioni.
Accettando il premio, che in passato è stato assegnato a personalità come Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi, Nadia ha dichiarato: “loro volevano prendere il nostro onore ma sono stati loro a perderlo”.
Lamiya ha aggiunto: “vi chiedo di farci una promessa che non permetterete mai più che qualcosa di simile si verifichi. Yazidi e cristiani hanno bisogno di protezione internazionale“.
Nadia Murad. infine ha dichiarato: “Gli yazidi sono vittime di un genocidio, solo voi avete sostenuto il nostro popolo. Guardiamo all’Europa come simbolo di umanità, deve rimanere un modello per il mondo”.
Il Presidente del Parlamento europeo ha promesso che l’Europa non si dimenticherà di loro e perseguirà i loro carnefici. “La vostra battaglia è anche la nostra battaglia. La Corte penale internazionale deve fare luce sui reati perpetrati dallo Stato islamico”.
Unimamme, voi conoscevate già la storia di Nadia e Lamiya e di tante altre bambine e ragazze che come loro?
Noi vi lasciamo con un rapporto che riguarda questa volta i bambini soldato.
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