A sottolinearlo sul Washington Post è il premio Nobel in Economia James Heckman, secondo il quale una scuola materna pubblica di alta qualità paga chi la frequenta sul lungo termine, ma soprattutto i bambini appartenenti ai ceti sociali più poveri ne beneficiano vivendo esistenze produttive.
Heckman ha compiuto diversi studi, dai quali è risultato che l’investimento è ancora più redditizio per i programmi di alta qualità diretti a bambini poveri che hanno 5 anni.
I bambini in questi programmi da 0 a 5 anni sono più inclini a diplomarsi e meno propensi a finire in carcere dei coetanei che rimangono a casa o che frequentano programmi di scarsa qualità.
I piccoli che assistono a questi corsi risultano avere un quoziente intellettivo più alto e hanno anche una vita più sana.
La media del ritorno degli investimenti pubblici in questi programmi è del 13%. Per ogni dollaro investito, secondo Heckman c’è un benefit generale di 6,30 dollari.
Da questo punto di vista le decisioni politiche in merito all’istruzione possono davvero fare la differenza nelle vite di tanti bambini che partono da situazioni svantaggiate fin dalla primissima infanzia, quando i piccini hanno anche solo 8 settimane.
“In quanto economista trovo strano che le persone si focalizzino solo sul costo dei programmi e non sui successivi vantaggi. I risultati dimostrano che è conveniente sostenere questi programmi”.
Purtroppo, non tutti sono d’accordo sulla necessità di estendere questo tipo di istruzione ai bambini molto piccoli.
I risultati ottenuti da Heckman si basano su alcuni studi iniziati negli anni Settanta che hanno osservato la vita di alcuni diplomati nel corso di 35 anni.
I due programmi a cui hanno partecipato queste persone erano molto simili:
I bambini che frequentano questi programmi fanno regolari check up e quindi per i genitori è più facile rilevare se ci sono dei problemi. Di questi corsi beneficiano anche le mamme dei bimbi, che per la maggior parte sono genitori single, dal momento che l’asilo è full time possono tornare a studiare e migliorare la condizione della loro famiglia e aumentare le entrate.
“Questi programmi hanno un impatto su due generazioni“ aggiunge il premio Nobel.
I programmi a cui Heckman fa riferimento hanno visto la partecipazione di 200 bambini, un numero che è sensibilmente diminuito dal momento che alcuni hanno abbandonato i corsi.
Tra gli educatori si è dibattuto su come definire la “qualità”. Secondo Heckman per definire un programma di qualità bisogna tener conto dell’empatia degli adulti che si impegnano per stabilire una relazione significativa coi piccoli.
I ragazzi che ricevono un’educazione di bassa qualità hanno risultati peggiori nella vita, anche dal punto di vista della salute. In modo particolare questo si riflette sui maschi.
Noi vi lasciamo con un documentario, in cui è intervistato anche il Professor Heckman, sull’importanza di garantire a tutti i bambini un migliore inizio della vita, che noi abbiamo visto e che consigliamo a tutti di vedere: “L’inizio della vita”!
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