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“Le cose che nessuno mi ha detto”: la confessione di una mamma divenuta virale

Published by
Valentina Colmi

Giusto l’altro giorno ho riletto un pezzo che avevo scritto primo di diventare mamma: mi sono fatta tenerezza da sola, tanto ero ingenua. Pensavo: “tutti dicono che sarà difficile, ma secondo me sono un po’ esagerati”. Che povera piccola tapina. Sarebbe stato molto peggio, ma anche altrettanto meraviglioso e entusiasmante.

Nessuno comunque mi ha preparata: beh, mi avevano detto che non avrei dormito, che mi sarei trasformata in un comodino, che le mie tette avrebbero per la prima volta provato la legge di gravità verso il basso….insomma: non sono tornata in forma come Belen che aveva partorito una settimana prima di me e che se ne andava comunque in giro in ospedale in shorts mentre io indossavo la camicia da notte di mia nonna.

Deve averla pensata così anche Gylisa Jayne, una mamma che ha scritto su Facebook una vera e propria confessione, quasi uno sfogo che ha accolto tantissimi consensi.

L’inno sulla maternità: la lettera sincera di una mamma

Glysa è una mamma, nonché blogger, che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post con una foto mentre si depila nella doccia, con il figlio ai suoi piedi, che è un inno di realismo sulla maternità. Eccola tradotta per voi:

 

“Le cose che nessuno mi ha detto.

Ci sono stati innumerevoli momenti durante il mio primo anno di maternità, nei quali ho pensato “perché nessuno mi ha detto questo…!”

Penso che gli appuntamenti con l’ostetrica dovrebbero svolgersi sedute nei loro uffici, con una ruota in una grande tv (come a scuola) e tu puoi vedere un video su tutte le parti della maternità che sono state tralasciate durante le tue lezioni di educazione sessuale, dalle amiche mamme sui loro aggiornamenti su Facebook, e da tutti gli altri…!

Per esempio – Nessuno mi ha detto che va benissimo ammettere che  non hai “amato” tuo figlio quando era fresco di vagina e spinto a te. Va bene. Ho provato la stessa cosa quando ho visto la mia placenta in quella ciotola – morbosamente interessati su quello che sembrava – ma no, grazie non ho voglia di coccolarlo adesso.

Nessuno mi ha detto che i punti nella mia vagina possono fare effettivamente più male dell’aver dato luce a un bambino di 3 chili.

Nessuno mi ha detto che l’allattamento al seno fa fottutamente male. Lo fa ok? Chi dice che non lo fa, ha ragione solo per metà. E’ un segnale che l’attaccamento è fatto male se c’è dolore – ma è anche un segnale che il tuo capezzolo viene succhiato in maniera aggressiva (presumibilmente) per la prima volta. Occorrono una settimana o due prima che questo migliori. Ma giuro lo fa! E poi il tuo partner può fare tenere foto di te che sorridi con il tuo cucciolo invece di te che stringi i denti e piangi.

Nessuno mi ha detto che TUTTI avrebbero avuto un’opinione su tuo figlio –  su come nutrirlo, su come vestirlo, su come chiamarlo, su come cullarlo, perché dovresti cullarlo solo per 5 secondi al giorno altrimenti sarà un viziato del ca..o, e su come sei una Madre di cacca se non lo tieni 24 ore al giorno e 7 giorni su 7… e così via.

Nessuno mi ha detto un modo educato per dire alle persone che davano opinioni di andare a quel paese.

Nessuno mi ha detto che non sarei stata MAI PIU’ veramente, sinceramente, da sola. Compreso fare la cacca, docciarmi e depilarmi. Specialmente quando crescono e trovano estremamente interessante il fatto che ti depili e tu che preghi di non spaventarli a vita…

Nessuno mi ha detto in realtà che una volta che ti abitui a non stare da sola – ti mancheranno quando dormono perché sono così teneri. Così teneri… oh mio Dio i loro occhi si stanno aprendo? Scappa. Scappa ora…!

Nessuno mi ha detto che gli effetti collaterali della gravidanza durano per anni … cioè essenzialmente sei incinta per tipo due anni. Come un elefante. Che è come ti senti grassa ora.

Nessuno mi ha detto che mangiare biscotti e bere te è una dieta salutare. Perché non lo è. Ma ti fa passare la giornata – quindi chi se ne frega.

Nessuno mi ha detto che avere un bambini mi avrebbe fatto odiare mio marito a volte. E che a volte avrei preferito una coccola con nostro figlio. E che mi sarei sentita molto ingiusta. Ma anche, nessuno mi ha detto che vederlo giocare/coccolare/curare il nostro bambino mi averebbe fatto scoppiare di felicità. E poi incrociare le mie gambe prima che lui suggerisca di farne un altro.

Nessuno mi ha detto che nonostante la sensazione di non aver potuto sapere nulla di tutto questo, che non sapevo niente di maternità, in realtà il mio istinto non sarebbe venuto meno, che tutte improvvisano. Alcune lo fanno sembrare più facile di altre. Ammirando il modo degli altri di fare le cose non dovrebbe farmi mettere in discussione il mio.

Nessuno mi ha detto che anche gli altri si sentivano fuori di sé per i loro bambini. Che si sentivano soli e spaventati e strani e non si piacevano più. Nessuno me l’ha detto quindi ho pensato che non potessi dire a nessuno che mi sentivo così, fino a che un giorno l’ho detto a qualcuno e tutto è uscito fuori e ho finito condividendo le mie parole con migliaia di voi. E tutte voi lo avete ammesso.

E poi voi tutte me lo avete detto, che quei sentimenti non durano per sempre. Che a volte tornano e tu vuoi scappare via, ma tutte voi avete detto che migliora. Diventa più facile. Improvvisare sarà passato. E ne sarà valsa la pena. 

E non è per sempre.”

La lettera ha ricevuto migliaia di apprezzamenti, venendo condivisa quasi 70 mila volte. E’ come se le donne aspettassero che qualcuno dicesse loro la verità: la maternità è un viaggio bellissimo, ma a volte davvero tremendo e ti cambia profondamente.

Bisogna dirselo, raccontarselo, senza avere paura.

E voi unimamme, cosa ne pensate?

 

Valentina Colmi

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