Unimamme, sapere di attendere un figlio con la Sindrome di Down potrebbe inizialmente gettare nello sconforto un genitore, ecco perché sapere come una coppia ha affrontato questa situazione, può dare conforto e speranza a tante mamme e a tanti papà.
I bambini con la Sindrome di Down possono insegnarci molto
Julie McConnel e suo marito Dan sono due genitori come tanti, un po’ avanti con gli anni, che hanno saputo di attendere due gemelli con la Sindrome di Down.
I due avevano già 4 figli e speravano di dare al loro figlio minore Andy una sorellina e grande è stata la loro sorpresa quando i medici hanno comunicato loro il responso.
Sapere che sia Charlie che Milo avevano la Sindrome di Down è stato devastante per loro, tanto che in un primo momento hanno persino considerato di dare in adozione i bambini perché temevano di non potersi occupare adeguatamente di due piccoli con bisogni speciali.
Ora però le cose sono completamente cambiate.
“Puoi avere delle aspettative su come sarà la vita ma potrebbe non essere come avevi immaginato” racconta la mamma dei bimbi.
“Ora che ci sono Charlie e Milo, lo capisco e ho più compassione di quanta ne abbia mai avuta prima”.
“Loro non sono il risultato di una scelta di vita sbagliata o il riflesso dell’etnia e dell’economia o di dove vivi nel mondo, spero che condividendo la nostra storia io possa aprire un po’ gli occhi delle persone” ha dichiarato la donna al Mirror.
“Ovunque andiamo tutti adorano i bambini perché sono speciali, ma so che questo non sarà sempre il caso quando saranno più grandi e quasi mi fa male pensarci”.
“Voglio che che le persone vedano che là fuori ci sono altri e che questi sono diversi, ma questo non sottrae loro valore”.
“Loro sono come dovrebbero essere“.
Quando Julie ha incontrato Dan lei aveva già altri 3 figli da un precedente matrimonio e così hanno deciso di averne uno insieme: Andy.
Dopo la nascita di Andy hanno sentito che nella loro famiglia c’era ancora spazio per altre persone e hanno pensato di dargli una sorellina.
Julie aveva già più di 40 anni. Secondo la US National Down Syndrome Society per una donna di 40 anni ha 1 possibilità su 100 di avere un figlio con la Sindrome di Down.
Le possibilità di avere gemelli non identici come Milo e Charlie è di 14 su 1 milione.
“Sapevamo che le possibilità di avere un bambino con la Sindrome di Down era alta, così abbiamo fatto un test a 11 settimane che ci poteva garantire al 99% se il nostro piccolo l’avrebbe avuta o meno”.
Il risultato è stato positivo, ma Julie e il marito non potevano sapere se si trattava di entrambi i bambini o uno solo. Così Julie ha deciso di fare un’amniocentesi.
“La procedura ha messo a dura prova i nostri nervi, gli ultrasuoni ci hanno mostrato diversi problemi, incluse delle macchie sui loro cuori e dei fluidi in più, quindi non siamo rimasti molto sorpresi, due settimane dopo, di sapere che entrambi i gemellini avevano la Sindrome di Down”.
“Per noi si è trattato di un giorno terribile e i mesi successivi sono sono i più stressanti e angoscianti delle nostre vite”.
Julie e Dan temevano che, essendo genitori giù piuttosto avanti con gli anni, non avrebbero avuto le forze necessarie per crescere due bambini con bisogni particolari.
Per questo avevano preso in considerazione l’adozione.
I due però esitavano e nel frattempo hanno iniziato a studiare come sarebbe stata la loro vita se avessero deciso di tenere i gemellini.
I piccino sono nati alla 37° settimana di gravidanza, senza complicazioni. Quando Julie li ha visti ha capito di volerli tenere con sé.
“Il cuore mi è balzato fuori dal petto quando li ho visti. Ero molto colpita. Loro mi hanno afferrato il cuore e mi sono sembrati bambini perfetti”.
“Ora è difficile pensare alla nostra vita senza di loro, ma penso che mi sarebbero mancati ogni giorno se non avessimo deciso di tenerli”.
Julie aggiunge che hanno entrambi una personalità molto spiccata.
La mamma dei piccoli pensa anche al futuro.”Temo che possano essere maltrattati, ridicolizzati o respinti”.
“Le persone possono essere cattive a causa dell’ignoranza ma se rallenti e metti da parte l’immagine nella tua mente di cosa sia normale e perfetto, puoi sperimentare molto di più”.
“Mi sento grata per il fatto di vivere in un mondo in cui chi ha la Sindrome di Down ha molte più opportunità che in passato e come mamma spero che trovino qualcosa che amino fare”.
“Per il momento ci godiamo ciò che stiamo imparando da loro. Non avevo idea di cosa ci fosse in quei due quando ero incinta. Sono grata di aver deciso di scoprirlo. Loro sono fantastici. Se avessi quello che vuoi come vuoi, ti perderesti un sacco di cose fantastiche e molta ricchezza” conclude la mamma.
Unimamme voi cosa ne pensate di questa storia?
Vi lasciamo con 3 miti da sfatare sulle persone con la Sindrome di Down.