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L’utero non è sterile e i batteri influenzano la fecondazione

Published by
Maria Sole Bosaia

Unimamme, oggi vogliamo parlarvi di un’incredibile scoperta scientifica che potrebbe influenzare gli esiti della fecondazione in vitro.

Secondo quanto riportato sull’American Journal of Obstetrycian and Gynecology l’interno dell’utero non è sterile.

L’importanza dei batteri: uno studio

Esistono infatti dei batteri anche in quella zona che, in caso di fecondazione in vitro, svolgerebbero una funzione fondamentale per l’esisto della procedura.

Secondo la tradizione scientifica nell’utero non crescono batteri, a meno di situazioni infettive, questa nuova ricerca dimostra però il contrario.

Negli ultimi anni si è infatti scoperto che organi e tessuti che si ritenevano sterili, in realtà non lo sono, come per esempio:

  • la placenta
  • le vie urinarie inferiori
  • il tratto superiore dell’apparato riproduttivo

In modo particolare i ricercatori hanno studiato il fluido endometriale (ovvero quello raccolto nella cavità uterina rivestita da un tessuto che si chiama endometrio) di 35 donne fertili in 2 momenti del ciclo mestruale, sono stati cercati microrganismi utilizzando tecniche avanzate di sequenziamento.

Sono stati rilevati dei batteri. Questi formano un microbiota che può essere di due tipi:

  • a prevalenza di lattobacilli: se più del 90% delle specie presenti appartiene al genere Lactobacillus
  • non a prevalenza di lattobacilli: se questi sono meno del 90%

In alcuni casi i ricercatori hanno analizzato il microbiota vaginale delle donne (13 in totale) scoprendo che le comunità batteriche:

  • uterina
  • vaginale

sono simili, ma ci sono batteri che vivono in un ambiente e non nell’altro.

Le ulteriori analisi suggeriscono anche che il microbiota endometriale possa avere legami con la possibilità di avere dei figli, per chi si sottopone a fecondazione in vitro.

Per questo studio è stato prelevato fluido endometriale di 35 donne non fertili, il microbiota è stato analizzato nel ciclo precedente il trasferimento in utero degli embrioni ottenuti in vitro.

Le donne con non prevalenza di lattobacilli rischiano maggiormente un fallimento del processo che la gravidanza si interrompa.

Lo studio dunque solleva numerose domande circa l’importanza dei batteri e del microbiota uterino.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questi risultati?

Noi vi lasciamo con un nuovo test per consentire l’impianto dellembrione.

Maria Sole Bosaia

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