Riuscire a gestire la disabilità a scuola è piuttosto complicato per le famiglie, soprattutto per quanto riguarda le ore in classe.
Secondo i dati Istat riportati da Vita, che ha presentato il report degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, nell’anno scolastico 2015-2016:
- gli alunni con disabilità nella scuola primaria sono 88.281 (pari al 3% del totale degli alunni),
- 67.690 nella scuola secondaria di I grado (il 4% del totale):
- la crescita è di 2123 alunni in più rispetto all’anno precedente
- il rapporto tra insegnanti di sostegno (che comunque sono cresciuti di numero rispetto all’anno precedente) è inferiore di quello previsto dalla legge, ovvero due alunni ogni insegnante (le differenze sono molto marcate comunque tra nord e sud)
- nel Mezzogiorno si registra il maggior numero di ore medie di sostegno settimanali assegnate. Circa l’8% delle famiglie di alunni della scuola primaria e il 5% della secondaria ha comunque presentato negli anni un ricorso per aumentare le ore
- sempre nel Mezzogiorno c’è più collaborazione tra insegnanti e famiglie, mentre al Nord c’è una maggiore frequenza di colloqui con gli insegnanti da parte delle famiglie nelle scuole primarie
- la maggior disabilità è quella intellettiva, seguita dai disturbi dello sviluppo e del linguaggio, anche se quasi un alunno con disabilità su due è “multiproblematico”
- per quanto riguarda l’autonomia nel mangiare, nello spostarsi e nell’andare in bagno, nelle scuole primarie il 20% degli alunni con disabilità non è autonomo in almeno una di esse, mentre quasi l’8% non è autonomo in tutte e tre le attività. Al Sud ci sono maggiori problemi di autonomia
- gli alunni con disabilità seguono la didattica all’interno dell’aula, mentre sono pochissime le ore al di fuori, circa 3,5 ore nella scuola primaria
- c’è una buona partecipazione degli alunni per uscite didattiche brevi, mentre per pernottamenti fuori casa, purtroppo il 20% degli alunni di scuola secondaria di primo grado non partecipano.
Bambini disabili a scuola: 7 strategie per migliorare l’integrazione
1- Lavorare sulla collaborazione tra compagni: è necessario lavorare sulla collaborazione anche in piccoli gruppi per aumentare il rapporto tra alunni, perché l’apprendimento non è mai un processo solitario ma di integrazione.
2- Adattare il proprio modo di spiegare in classe: bisogna considerare i diversi livelli di abilità e di ricezione cognitiva che si trova in classe, modificando anche le forme di insegnamento, magari con altre forme di comunicazione.
3- Diversificare il modo di comunicare: utilizzare per esempio schemi, mappe mentali, diagrammi, illustrazioni per aumentare la conoscenza.
4-Processi cognitivi e stili di apprendimento: attenzione, memorizzazione, pianificazione e problem solving permettono di sviluppare le diverse forme di intelligenza.
5- Personalizzazione dei metodi di studio: bisogna crearne uno ad hoc per aiutare gli alunni con disabilità, visto che non tutti imparano allo stesso modo.
6- Motivazione ed emozioni: bisogna aiutare l’alunno a sviluppare un’immagine positiva di sé attraverso l’autostima.
7- I voti devono aiutare a migliorare non a punire: bisogna personalizzare le forme di verifica per aiutare l’alunno a migliorarsi, con un continuo feedback motivante.
E voi unimamme cosa ne pensate?Avete figli disabili o nella classe di vostro figlio ce ne sono? Qual è la situazione?