In ogni storia c’è un momento felice e un momento terribile, anche in questa. Però è anche un racconto di speranza e di generosità e per questo deve essere raccontata: si tratta di un trapianto di cuore eccezionale, quello di un piccolo organo di soli 20 giorni donato ad una bimba di cinque mesi che ora ha più possibilità di vivere.
Trapianto di cuore: un dono senza precedenti da parte di una giovane coppia di genitori
Veniamo ai fatti. Qualche giorno fa l’équipe di Cardiochirurgia dell’ospedale Bambin Gesù di Roma ha raggiunto l’ospedale Maria Vittoria a Torino per prendere il cuore di un bimbo nato una settimana prima di Natale all’ospedale di Rivoli: purtroppo il piccolo – primo figlio di una giovane coppia – è apparso subito in condizioni disperate a causa di un’asfissia perinatale che aveva provocato già un danno celebrale.
Alla nascita i medici hanno provato di tutto per salvarlo: per questo lo hanno trasporto al Maria Vittoria che dal 2010 dispone delle attrezzature per il “baby cooling”, cioè il trattamento in ipotermia. Si tratta di un materassino ad acqua collegato ad un apparecchio raffreddante che consente di abbassare gradualmente la temperatura del corpo fino a 33,5° per 72 ore, sotto continuo controllo. Il bambino infatti è stato assistito con:
- monitoraggio clinico e metabolico
- farmaci
- monitoraggio neurologico con elettroencefalogramma ed ecografia cerebrale.
L’ipotermia infatti è l’unico trattamento che consente di contenere i danni celebrali: anche così però il piccolo paziente non è riuscito purtroppo a sopravvivere.
Da qui la decisione e il coraggio della giovane coppia di genitori che nonostante il grandissimo dolore è stata protagonista di un enorme gesto di solidarietà: dopo aver chiesto qualche ora per riflettere ha infatti acconsentito all’esportazione del cuore. Una decisione che ha toccato tutti, tant’è che anche un medico e un’infermiera fuori servizio hanno voluto comunque assistere all’operazione.
Il cuoricino è stato appunto trapiantato ad una bimba di 5 mesi, nata ad agosto con una forma di valvulopatia congenita: il trapianto è riuscito.
Una storia davvero bellissima, anche nella sua tragicità. Quel piccolino vissuto solo pochi giorni non finirà di esistere comunque e forse questa è l’unica cosa che bisogna davvero ricordare, pur in momenti così tanto difficili.
E voi unimamme cosa ne pensate?