Come fa il seno dopo l’allattamento a ritornare come prima? La scoperta scientifica che lo spiega e che può aiutare a capire di più sul cancro al seno.
Quando una mamma smette di allattare nel giro di qualche settimana il seno ritorna più o meno quello di prima non producendo più latte. Come però avviene questo?
E’ stato scoperto uno scambio molecolare che controlla la trasformazione delle cellule.
Durante la gravidanza, i segnali ormonali portano alla proliferazione di piccole strutture chiamate alveoli, che è dove si forma il latte una volta che il bambino è nato. Una volta che la donna smette di allattare queste strutture si auto-distruggono, un processo che coinvolge un grande numero di cellule e la successiva rimozione dei “detriti”.
Qui arriva il mistero: di solito il sistema immunitario rimuove le cellule morte o morenti attraverso un processo chiamato “fagocitosi”, ma dato che il numero delle cellule da “spazzare via” è così grande ci si aspetterebbe infiammazione, dolore e danni ai tessuti. E ciò non sembra avvenire.
“Uno degli aspetti meno chiari di questo processo è come il latte in eccesso e un grande numero di cellule morte siano rimosse dalla ghiandola mammaria senza una sostanziale attivazione del sistema immunitario” ha detto Matthew Naylor, biologo oncologo dell’Università di Sydney.
Dopo l’allattamento sembra che le cellule epiteliali mangino le cellule morte vicine. Così come la proteina chiamata Rac1 è essenziale per la produzione di latte, lo è anche per la fagocitosi delle cellule immunitarie e Nasreen Akhtar dell’Università di Sheffield e i suoi colleghi si sono domandati se possono essere così coinvolti nella rimodellazione del seno.
Per provare questo si è intervenuti sui topi, è stata tolta la proteina Rac1 nelle femmine di topo: le prime cucciolate sono sopravvissute, anche se erano più piccole del normale, ma le successive no. Questo dimostra che in assenza della Rac1, le cellule morte e il latte confluiscono nel seno, innescando gonfiore e uno stato di infiammazione, che ha impedito alle femmine di topo di rigenerare i tessuti e produrre latte nelle altre gravidanze.
Oltre a dare avvio alla fagocitosi, la proteina Rac1 sembra che continui a tenere le cellule morte legate agli alveoli più a lungo, incoraggiando le cellule vicine a fagocitarle piuttosto che lasciarle nel condotto mammario.
Le cellule epiteliali hanno anche loro un ruolo: all’inizio di questa fase, infatti, queste cellule agiscono come dei fagociti non “professionali” per pulire le proteine del latte e i globuli grassi del latte. Tuttavia, dopo 3 giorni, i macrofagi (un altro tipo di fagociti) entrano nella ghiandola mammaria e puliscono le cellule rimanenti e le scorie.
Secondo gli studiosi serve comunque più lavoro per capire se uno stato infiammatorio avviene in assenza di questo processo.
Questa scoperta, riportata da Newscientist, è molto importante perché potrebbe dare segnali incoraggianti su ciò che accade al cancro al seno: nonostante i benefici dell’allattamento, è stato infatti dimostrato che le donne possono sviluppare lo stesso il tumore da 5 a 10 anni dopo la gravidanza e che questi tipi di cancro sono piuttosto aggressivi.
Considerato il ruolo della proteina Rac1 nella rimozione delle cellule rimanenti e delle scorie, impedendo o riducendo l’infiammazione conseguente, comprendere quindi tale ruolo potrebbe portare a usare tale proteina nel contrastare la formazione del tumore al seno.
E voi unimamme che ne pensate?
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