I Pfas sono inquinanti persistenti globali e vengono usati per produrre prodotti di largo consumo: rivestimento anti-aderente Teflon, il Goretex, insetticidi, pesticidi, detersivi, contenitori per alimenti (con il rischio che passino anche ai cibi), ecc.
Queste sostanze chimiche, residuo della lavorazione della plastica, sono inquinanti persistenti e vengono smaltiti dal corpo umano in 5 anni.
L’indagine, pubblicata sul sito della Regione Veneto senza clamore, evidenza dati molto preoccupanti, come riportato su Quotidiano sanità. Secondo quanto risulta in accordo alla letteratura scientifica sui Pfas, si notano incremento di:
Il Registro Nascita Coordinamento Malattie Rare Regione Veneto, che si è occupato di questo studio, sottolinea che per stabilire con più certezza un nesso di causa effetto bisognerebbe disporre di dati riguardanti il biomonitoraggio sui singoli individui. La realtà però dimostra già che, almeno per quanto riguarda il diabete gestazionale, il rischio si riduce allontanandosi “dall’area rossa”.
Decine di comuni del vicentino, per diversi anni, hanno avuto acqua inquinata con sostanze perfluoralchiliche (Pfas) e ora se ne vedono gli effetti sulle donne incinte e sui feti.
Alla Regione Veneto si imputa, da più parti (Pd, Movimento 5 Stelle, AMP), di non aver agito con prontezza e, anzi, di aver messo a rischio la salute di 350 mila cittadini che vivono in 78 comuni, quelli più colpiti dalle emissioni velenose.
La Regione Veneto è accusata di aver lungamente negato e minimizzato un problema grave e reale e di non aver agito per allertare i cittadini adottando misure protettive quando lo studio si è concluso in settembre, parlandone solo ora.
La consigliera Cristina Guarda (AMP) ha presentato una mozione affinché la Regione assista le mamme e le donne in gravidanza nella prevenzione. La Consigliera auspica che il Presidente della Regione Zaia con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità avvii una campagna informativa per dare alle donne in gravidanza consigli e indicazioni sugli accorgimenti da adottare per limitare i pericolosi effetti della Pfas.
In Germania, per esempio, il Ministero della Salute raccomanda che l’acqua potabile contenente una concentrazione combinata di POA e PFOS (PFAS) superiori a 500 ng/litro non venga utilizzata per l’alimentazione dei bambini.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi dati?
Noi vi lasciamo con alcuni consigli su come proteggere i bambini dallo smog e dall’inquinamento in città.
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