Unimamme, forse ricorderete il piccolo Cody McCasland, nato prematuro nel 2001 e con una sindrome rara, la Regressione caudale, una malattia che mina lo sviluppo dei segmenti spinali inferiori.
Sin dalla nascita i medici non credono che ce la possa fare e avvisano i genitori: “salutate vostro figlio, la sua sindrome è incurabile” dice una dottoressa alla coppia. Ma Cody li fa ricredere.
Cody infatti aveva le gambe, ma non si stendevano e gli mancava l’alluce al piede destro.
Crescendo le gambe non si sviluppano a causa della sindrome e i medici decidono di amputargliele a 15 mesi.
I medici mettono in guardia i genitori sulla possibilità che il figlio non potesse mai camminare. Ma Cody non si arrende e supera anche questa prova.
Un bambino con una sindrome incurabile non smette di sognare
A 18 mesi Cody riceve le sue prime protesi, e dopo nemmeno un giorno inizia a camminare.
“Cody ha realizzato tutto ciò che loro dicevano che non avrebbe mai fatto. Non avrebbe dovuto camminare e cammina e corre. Non avrebbe dovuto parlare perché ha solo una corda vocale e parla, ecc..” racconta il padre Mike sull’Huffington Post.
Cody inizia anche a correre, grazie alle diverse protesi che inizia ad accumulare. A 13 anni ne ha cambiate già 20.
Nel corso di un’intervista per l’Oprah Show Cody nel 2008 aveva dichiarato che la cosa che più gli piaceva fare era correre, ma già nuotava, in modo particolare i 50 metri stile libero.
Come abbiamo visto nel video che lo celebrava nel 2013, sono passati diversi anni e Cody è oggi un determinato adolescente di 14 anni che sogna e si impegna per realizzare i suoi desideri: partecipare e vincere alle Paraolimpiadi.
“Mi alleno 5 giorni a settimana. Mi piace la sensazione dell’acqua e come mi sento, è come se compissi un leggiadro movimento su di essa”.
Qualche anno fa Cody ha realizzato uno dei suoi più grandi desideri: incontrare Michael Phelps, campione indiscusso di nuoto. “L’ho incontrato nel 2012. Mi ha invitato a uno dei suoi allenamenti e poi è venuto a una delle mie gare, mi ha detto di continuare a lavorare duro”.
Sempre per quanto riguarda i suoi sogni per il futuro Cody, che ha sperimentato ad oggi più di 2 dozzine di operazioni, vorrebbe diventare un anestesiologo e lavorare in sala operatoria
“Vorrei lavorare in ospedale e aiutare le persone a sentirsi meglio” dichiara questo coraggioso giovane.
Unimamme, voi cosa ne pensate della forza di questa ragazzo nel superare le avversità?
Non vi sembra un grande esempio? Racconterete la sua storia ai vostri figli?