Una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha dato ragione all’Italia in merito al fatto che anni fa i giudici avevano deciso di togliere a una coppia il bambino nato in Russia da una mamma surrogata e di darlo in adozione.
La coppia di coniugi in questione, nel 2010, si era infatti rivolta ad una clinica privata in Russia, grazie alla quale una donna avrebbe portato avanti la gravidanza con ovuli donati e il seme del coniuge italiano.
In realtà, si è poi scoperto, che la clinica aveva fatto un errore e aveva usato il seme di un altro uomo. Il bambino, nato poi nel febbraio del 2011, è stato portato in Italia all’età di 2 mesi dalla coppia.
Qui sono poi iniziati i problemi: il Tribunale dei minori infatti, informato poi dal Consolato italiano in Russia su ciò che è avvenuto in clinica, ha aperto un procedimento penale ai danni della coppia per aver violato la legge sulle adozioni e successivamente per falsa attestazione, decidendo infine di togliere loro il bambino, che, dopo un primo periodo in casa famiglia, è stato poi adottato da un’altra coppia italiana, con la quale ancora vive.
La Corte in realtà si era già espressa nel 2015, dopo la denuncia della coppia di coniugi italiani di violazione dell’art.8 della Convenzione europea sui diritti umani, ossia il diritto al rispetto della vita privata e familiare. In quell’occasione, la Corte aveva dato ragione ai due coniugi, affermando che l’Italia aveva voluto punire i genitori usando il bambino, e non tutelando i suoi diritti.
Adesso invece, la Gran Camera della Corte ha ribaltato la decisione, con una sentenza non più appellabile, ritenendo che il diritto alla vita familiare non è stato violato, in quanto non esiste legame biologico tra i coniugi e il bambino, ed il bambino in realtà è stato solo pochi mesi con la coppia. Circa invece il diritto alla vita privata, sempre secondo la Corte, l’Italia, avendo una legislazione che vieta la maternità surrogata, poteva violarlo in nome di un interesse superiore.
Se infatti i giudici avessero lasciato il bambino alla coppia, avrebbero di fatto legalizzato una situazione vietata.
L’Italia, così come tutti i paesi europei, è infatti lasciata libera di decidere sulla maternità surrogata e quindi la decisione di togliere il bambino è stata riconosciuta valida.
E voi unimamme che ne pensate di tutta questa storia?
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