Come si legge sull’Huffington Post, il dottor Jeffrey Ecker, commenta in questo modo i recenti suggerimenti “è la prima volta che ci si indirizza alle pazienti a basso rischio, si spiega chiaramente che a volte un’osservazione vigile è la cosa più appropriata. Solo perché abbiamo la tecnologia questo non vuol dire che dobbiamo usarla su tutti i pazienti”.
Molti ospedali hanno deciso di adottare delle misure per contenere gli interventi, mentre altri no.
In ogni caso le nuove linee guida produrranno un cambiamento nelle cure standard delle mamme che stanno per partorire.
Tra le linee guida troviamo:
Si tratta comunque di direttive che si dovrebbero applicare a mamme che hanno avuto una gravidanza senza problemi e che vanno spontaneamente in travaglio quando il loro termine è sopraggiunto, quindi sono considerate a basso-rischio.
Bisogna considerare però che durante il travaglio le cose possono cambiare molto in fretta.
Il dottor Eschenbach, presidente del Obstetrics and Gynecologysts, ribadisce comunque l’importanza del monitorare la situazione di sottofondo perché ci sono situazioni rare che si verificano quando una mamma e suo figlio che hanno avuto una gravidanza regolare entrano in travaglio.
Queste nuove linee guida, riconosciute anche dall’Associzione delle Ostetriche americane, hanno lo scopo di ridimensionare la pratica del cesareo, che in America ha raggiunto il 32% dei parti.
Unimamme voi cosa ne pensate di queste linee guida?
Noi vi lasciamo con alcune indicazioni sul parto in movimento.
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