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“Mi metto nei tuoi panni”: ecco quando nasce questa capacità nei bambini

Published by
Valentina Colmi

Quante volte avete provato a dire ai vostri figli, anche piccolini, “prova a metterti nei panni di quel bambino”?

Ci sono delle persone più empatiche di altre, ma è altrettanto vero che la capacità di introspezione s’impara .

A dirlo è una ricerca condotta da un gruppo di neuroscienziati del Georgetown University Medical Center, riportata da LeScienze, che hanno messo in relazione la capacità di mettersi appunto nei panni altrui con la sincronizzazione di alcune aree cerebrali. 

La capacità di introspezione  si impara crescendo

La ricerca ha indagato cinque regioni separate che costituiscono il DMN,  ovvero “la rete del modo di default” del funzionamento cerebrale: questa rete comincia a lavorare insieme a partire dai 6/9 anni d’età.

Prima – come dimostrano le risonanze magnetiche – queste aree funzionano ma non simultaneamente. I ricercatori hanno scoperto che fra i 10 e i 12 anni queste aree iniziano a funzionare insieme come un’unità e tra i 13 e i 19 anni lavorano all’unisono. 

In sostanza, i bambini imparano ad usare l’introspezione crescendo, mentre prima di allora sono egocentrici, nel senso di auto centrati, pensano cioé che tutti vedono il mondo come lo vedono loro. Non hanno cioè capacità di prospettiva.

Lo studio si basa sull’ipotesi che questi centri si mettano in connessione tra di loro con il passare dell’età, mentre non siano perfettamente coordinati in soggetti autistici.

Stuart Washington, che ha diretto lo studio, usa un esempio molto rappresentativo: “Jane entra in una stanza e mette una biglia in un cassetto ed esce mentre entra Bill, che prende la biglia dal cassetto e la mette in una scatola. Quando torna Jane, dove cerca la biglia? La risposta giusta è ovviamente nel cassetto, ma i bambini piccoli e gli autistici, dato che sanno che la biglia è nella scatola, pensano che tutti lo sappiano“.

La capacità di vedere il mondo da una prospettiva altrui viene chiamata “teoria della mente”.

E voi unimamme avevate mai pensato al fatto che i bambini non riescono proprio a volte ad essere empatici, e non che non vogliono?

 

Valentina Colmi

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