La leucemia è, purtroppo, uno dei tumori più aggressivi nei bambini ma non pochi sono i casi di guarigione, tra i tanti ricordiamo la piccola Emily che guarì grazie al virus dell’Aids.
I medici dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma hanno scoperto che quella Megacarioblastica, una delle forme più aggressive della Leucemia mieloide acuta (LMA), in realtà può essere suddivisa in 7 sottoclassi.
La leucemia è il tumore del sangue e quella conosciuta come Megacarioblastica è, purtroppo, quella più aggressiva che molto spesso non lascia speranze di guarigione ai bambini colpiti.
Si tratta di una forma di leucemia mieloide acuta (LMA) difficile da debellare. In Italia tale forma di cancro colpisce circa 70-80 bambini l’anno, ed è seconda solo alla leucemia linfoblastica acuta che, purtroppo, colpisce circa 350 bambini l’anno.
Tale tipo di leucemia si sviluppa nel midollo osseo (ecco perché definita mieloide) e progredisce molto velocemente e aggressivamente (ecco perché acuta).
Un recente studio coordinato dal Dipartimento di Onco-Ematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, pubblicato sulla rivista medica “Nature Genetics”, ha messo in evidenza quali siano le alterazioni molecolari responsabili del suo insorgere.
La LMA, molto rara negli adulti, è, invece molto frequente in età pediatrica. Sui tanti che si ammalano di leucemia circa il 5-15% ne è affetto.
Un’alta percentuale poi si verifica nei bambini con sindrome di Down dove, però, si ha un’alta percentuale di guarigione, circa l’80-90%. Cosa che, stranamente, non succede nei bambini non Down, nei quali si evidenzia un alto rischio di recidiva e una percentuale di guarigione inferiore, solo il 50% dei casi.
Lo studio di cui sopra, che ha visto coinvolti diversi Paesi tra i quali Italia, Olanda, Germania e Stati Uniti, ha approfondito quelli precedenti che avevano messo in evidenza la presenza di lesioni molecolari della LMA in circa il 60-70% dei bambini malati, dando una motivazione al perché nei bimbi non affetti dalla Sindrome di Down le alterazioni molecolari ne fossero responsabili.
Gli studiosi, dopo aver analizzato DNA e RNA, hanno evidenziato che la Leucemia Acuta Megacarioblastica può essere suddivisa in 7 diversi gruppi, ognuno dei quali con una prognosi a sé stante e caratterizzati da alterazioni molecolari e mutazioni epigenetiche, ovvero che colpiscono l’RNA. Per ogni gruppo, poi, è prevista una cura mirata e personalizzata.
Come sostiene il professor Franco Locatelli, dell’Ospedale Bambino Gesù, coordinatore del gruppo di lavoro nazionale dell’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica «Questo studio collaborativo dimostra l’importanza della cooperazione internazionale e della continua ricerca in laboratorio, con un bidirezionale scambio di informazioni con chi cura i pazienti, per definire sempre più accuratamente l’origine delle leucemie del bambino e per sviluppare trattamenti innovativi, nonché ritagliati sul profilo biologico per ogni singolo paziente».
E voi unimamme cosa ne pensate di tale nuova scoperta?
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