Che i nostri figli siano dei nativi digitali ormai è fuori discussione, ma i pediatri lanciano l’allarme per smartphone e tablet: già ad un anno infatti i bimbi sarebbero connessi.Non sono ancora in grado di parlare e di scrivere, ma sanno perfettamente usare un telefonino, che essendo molto intuitivo con lo schermo touch non è poi così difficile da utilizzare.
Secondo la prima ricerca italiana sulla diffusione delle tecnologie digitali tra i bambini piccoli, per intenderci prima di essere in età da scuola, è risultato che:
Lo stuudio, condotto dal Centro per la Salute del Bambino Onlus di Trieste (CSB) in collaborazione con l’Associazione Culturale Pediatri, condotto tra maggio e agosto del 2016, ha comparato le risposte di quasi 1500 questionari.
La raccolta dei questionari è stata di 2 tipi:
con diversità di risposte, legate alla diversa provenienza culturale delle 2 popolazioni indagate.
E’ infatti emerso che i genitori che hanno compilato il questionario online erano in media più istruiti e maggiormente a conoscenza di buone pratiche per lo sviluppo dei bambini, mentre quelli che avevano ricevuto il questionario dal pediatra di famiglia avevano un più basso livello di istruzione e una minore consapevolezza. A dimostrazione, il primo gruppo di genitori ha mostrato più cautela nel lasciare i bambini maneggiare il loro cellulare, almeno fino ai 2 anni di età.
Lo studio è partito dalle seguenti premesse:
E’ quindi importante essere accorti nei primi anni, in cui si costruiscono le basi per gli anni successivi.
Quando i bambini sono molto piccoli è preferibile che imparino attraverso modalità concrete: devono usare tutti e 5 i loro sensi, cosa che con i dispositivi non avviene. La loro intelligenza si sviluppa attraverso l’integrazione di oggetti reali, con cui possono giocare, con il movimento e l’esplorazione.
Dall’indagine è risultato che spesso gli strumenti tecnologici vengono utilizzati quando non vogliamo prestare attenzione al bambino, per tenerlo buono, un po’ come una volta di faceva con la tv. Ma ovviamente cellulare e tablet non sono delle baby sitter e le richieste di attenzione di un bambino piccolo sono sacrosante. Per questo bisogna prestare attenzione: la tecnologia non va demonizzata, ma utilizzata con la giusta cognizione di causa.
L’associazione dei pediatri statunitensi (American Academy of Pediatrics) ha recentemente affermato che le nuove tecnologie vanno bene per i bimbi di età prescolare solo a determinate condizioni (ma mai prima dei 18 mesi) ossia se
Si tratta cioé di esperienze in cui l’adulto rimane al fianco dei più piccoli, che non devono essere mai lasciati senza controllo.
A conclusione dello studio, il CSB conclude con un consiglio per i genitori: “ricordate che l’ascolto della voce dei genitori, la lettura condivisa, il gioco, l’ascolto della musica favoriscono lo sviluppo del cervello del bambino nel suo insieme e stimolano funzioni quali l’attenzione, il linguaggio, la creatività molto più di quanto possano fare i dispositivi digitali“.
E voi unimamme cosa ne pensate? A che età avete dato il cellulare o il tablet ai vostri bambini e per quanto tempo?
Quando il termine della gravidanza si avvicina, molte donne iniziano a interrogarsi sul momento del…
Il parto rappresenta il culmine della gravidanza, un'esperienza unica che si differenzia per ogni donna.…
La coesistenza tra neonati e gatti rappresenta una curiosità per molti neogenitori, preoccupati su come…
Il parto naturale rappresenta una scelta consapevole e informata per molte donne che desiderano vivere…
La relazione tra cani e bambini è da sempre fonte di dolci immagini e racconti…
Il sonno dei neonati è una tematica che cattura l'attenzione di genitori in tutto il…