I bambini disabili potrebbero avere una difficoltà in più, oltre a quelle che già hanno: potrebbero non riuscire ad avere il diploma di terza media, cosa che fino a ieri costituiva una possibilità di trovare lavoro e sentirsi così non diversi dagli altri.
Pare che le commissioni parlamentari infatti stiano considerando un nuovo decreto sulla valutazione degli studenti attraverso delle “prove equivalenti” dedicate ad alunni con disabilità: si tratta di prove solo differenziate da un punto di vista metodologico ma non didattico.
Il decreto applicativo per l’inclusione scolastica, riguardante la valutazione e gli esami del primo ciclo prevede prevede il conseguimento del diploma finale, la licenza media, solo nel caso in cui le prove d’esame differenziate siano equipollenti a quelle ordinarie.
Ciò comporterebbe che agli alunni con disabilità, per i quali verranno predisposte prove non equipollenti, non verrà rilasciata la licenza media, ma solo un attestato di credito formativo, utile per l’iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo grado e eventualmente dei corsi di istruzione e formazione professionale.
Ciò significa che questi ragazzi non avranno un titolo che permetterà loro magari di lavorare.
In Italia ci sono circa 70mila studenti “speciali” che, in caso, non avranno la possibilità di conseguire la licenza media, come dicevamo prima, rappresenta un’occasione importantissima per trovare un lavoro e non sentirsi esclusi dalla società.
Ovviamente questo ha alzato un polverone, visto che la vita di tanti bimbi disabili è già difficile anche a causa delle scarse ore di sostegno che vengono loro messe a disposizione.
Il Miur ha emanato un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi per cercare di ridimensionare le preoccupazioni di famiglie, sindacati e associazioni che si occupano di disabilità, in cui ha affermato: “Tutte le studentesse e gli studenti con disabilità saranno messi nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio percorso di studi e di concluderlo sostenendo prove che attestino le loro specifiche competenze e abilità, in base al Piano educativo individualizzato, predisposto di proposito per loro”.
Proprio riguardo la licenza media, la Ministra dichiara: “La stessa legge 104 del 1992 stabilisce chiaramente che le studentesse e gli studenti della scuola dell’obbligo debbano essere verificati in base agli obiettivi del Piano educativo individualizzato, affinché si possa ragionare sulle abilità specifiche sviluppate e potenziate durante gli anni di studio. Continueremo su questa strada e rafforzeremo una scuola di diritti e di opportunità che metta al centro le ragazze e i ragazzi, le loro peculiarità e il loro desiderio di futuro. Vogliamo costruire per loro una scuola che li accompagni nel domani. E una società che li accolga e faccia della loro diversità un’occasione di crescita globale”.
E voi unimamme cosa ne pensate? Noi speriamo che a questi ragazzi sia garantito, come è giusto, il diritto allo studio e il diritto all’inclusione.
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