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Scuola

I bambini educati al ristorante meritano un premio: l’iniziativa fa discutere

Published by
Valentina Colmi

Qualche tempo fa è stata messa in atto una polemica sul fatto che alcuni ristoranti non volessero far entrare dei bambini per via delle loro urla e del loro non saper stare a posto. Ovviamente questo aveva destato diverse polemiche e le opinioni si sono divise:

  • c’è chi ha sostenuto che fosse giusto visto che al ristorante si va per stare bene ed essere tranquilli
  • e chi invece ha detto che non si può impedire ad una famiglia di stare assieme.

Antonio Ferrari, gestore della storica enoteca di Padova, uno dei posti più rinomati della città, non ha proibito ai genitori di portarsi i bambini durante il servizio, ma ha preferito fare altro: ha deciso di premiare la buona educazione.

“Sconto bimbi educati”:  il premio arriva direttamente sullo scontrino

Su un conto di 261 euro per una comitiva di 10 persone – 4 adulti e 6 bambini – questo gestore ha fatto uno sconto del 5%, ovvero di 13 euro. Sullo scontrino si legge proprio “Sconto bimbi educati“.

Ferrari – visto il gruppo piuttosto nutrito – probabilmente si aspettava un disastro: “Da quando abbiamo iniziato a tenere aperto la domenica a pranzo il problema dei bambini maleducati è emerso in tutta la sua gravità” – ha spiegato a Il Mattino di Padova – “Corrono dappertutto, buttano a terra il pane, ti vengono addosso mentre fai lo slalom tra i tavoli con le portate. Spesso è veramente difficile lavorare in queste condizioni“.

Invece è andato tutto bene e per questo il gestore ha voluto premiare la buona condotta di questi bimbi che durante il pranzo si sono comportati in maniera ineccepibile.

Sono consapevole del fatto che è difficile fare i genitori. Non si può dire sempre di no e crescere i figli a suon di divieti, però quando si sta in mezzo ad altra gente bisogna anche insegnare il rispetto. Per questo ho deciso di fare lo sconto del 5% a chi riesce a tenere buoni i propri figli. Ripeto, è un premio ai genitori bravi“.

Io con le bambine al ristorante ci sono andata poche volte, ma devo dire che in alcune occasioni non è stato semplice gestirle: anche per me da commensale non è piacevole sentire un bimbo che urla o si rincorre per la sala con altri bambini. Però avendo provato entrambe le parti, mi metto nei panni dei genitori che magari non hanno mai un momento per uscire e sono costretti a portarsi dietro i figli.

Qualcuno ha scritto sulla pagina Facebook dell’enoteca che Ferrari discrimina i bambini che “devono stare immobili”.

Certo è che l’educazione bisognerebbe insegnarla prima di tutto a casa, così come il rispetto per chi sta lavorando. Forse però sono parole sconosciute.

E voi unimamme cosa ne pensate?

Valentina Colmi

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