Qualche tempo fa è stata messa in atto una polemica sul fatto che alcuni ristoranti non volessero far entrare dei bambini per via delle loro urla e del loro non saper stare a posto. Ovviamente questo aveva destato diverse polemiche e le opinioni si sono divise:
Antonio Ferrari, gestore della storica enoteca di Padova, uno dei posti più rinomati della città, non ha proibito ai genitori di portarsi i bambini durante il servizio, ma ha preferito fare altro: ha deciso di premiare la buona educazione.
Ferrari – visto il gruppo piuttosto nutrito – probabilmente si aspettava un disastro: “Da quando abbiamo iniziato a tenere aperto la domenica a pranzo il problema dei bambini maleducati è emerso in tutta la sua gravità” – ha spiegato a Il Mattino di Padova – “Corrono dappertutto, buttano a terra il pane, ti vengono addosso mentre fai lo slalom tra i tavoli con le portate. Spesso è veramente difficile lavorare in queste condizioni“.
Invece è andato tutto bene e per questo il gestore ha voluto premiare la buona condotta di questi bimbi che durante il pranzo si sono comportati in maniera ineccepibile.
“Sono consapevole del fatto che è difficile fare i genitori. Non si può dire sempre di no e crescere i figli a suon di divieti, però quando si sta in mezzo ad altra gente bisogna anche insegnare il rispetto. Per questo ho deciso di fare lo sconto del 5% a chi riesce a tenere buoni i propri figli. Ripeto, è un premio ai genitori bravi“.
Io con le bambine al ristorante ci sono andata poche volte, ma devo dire che in alcune occasioni non è stato semplice gestirle: anche per me da commensale non è piacevole sentire un bimbo che urla o si rincorre per la sala con altri bambini. Però avendo provato entrambe le parti, mi metto nei panni dei genitori che magari non hanno mai un momento per uscire e sono costretti a portarsi dietro i figli.
Qualcuno ha scritto sulla pagina Facebook dell’enoteca che Ferrari discrimina i bambini che “devono stare immobili”.
Certo è che l’educazione bisognerebbe insegnarla prima di tutto a casa, così come il rispetto per chi sta lavorando. Forse però sono parole sconosciute.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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