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Una tecnica per aiutare i vostri bimbi a sentirsi meglio solo con carta e penna

Published by
Valentina Colmi

Nel mondo sono milioni le persone che soffrono di malattie mentali, ma di queste solo alcune ricevono appropriate cure. Se poi si distingue tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, nei secondi la maggior parte non è seguita.

Vikram Patel  è un uomo indiano che ha realizzato che non ci sono (e forse non ci sono mai stati) abbastanza esperti in problemi mentali in India per aiutare le persone che hanno bisogno. Così ha deciso di fare qualcosa, e ha lanciato un’organizzazione che forma le persone in tecniche cognitive di comportamento, per aiutare persone che ne hanno bisogno.

Dopo solo 3 settimane di workshop, i partecipanti possono infatti andare nella loro comunità per aiutare le persone che soffrono di depressione, alcolismo e altri disordini. In altre parole, Vikram crea dei counselors.

Il problema – ovvero la mancanza di cure accessibili per chi ha problemi mentali – non è limitato all’India. Una ricerca del World Health Organization ha previsto che nel 20130 la depressione sarà la prima malattia al mondoe quindi non è escluso che possa interessare anche i nostri figli

Carta e penna per contrastare la depressione

Ovviamente è importante l’aiuto professionale, ma se si potesse aiutare nell’immediato chi ha bisogno? Per questo in America è nato GoZen! un programma di aiuto on line, come racconta Renee Jain sull’Huffignton, e che è rappresenta un primo approccio per soccorrere chi ad esempio è ansioso.

La prima delle iniziative di GoZen! si chiama “Paper Napkin Mental Health” e può essere completata con niente di più che un fazzoletto e una penna (si tratta di una tecnica consolidata e studiata).

Quello che viene chiesto è di insegnare questa tecnica ad un’altra persona e così via.  In questo modo forse sempre più persone potranno stare meglio.

Ecco come funziona:

1- Identificate i vostri punti di forza quando risolvete un problema.

2- Tracciate la sagoma della vostra mano su un fazzolettino o su un pezzo di carta. Scrivete 5 dei vostri più grandi punti di forza, uno per ogni dito. (Se state aiutando i vostri figli, potete chiedere loro quali sono i loro più grandi pregi e aiutateli a scriverli)

3- La prossima volta che affronterete un’avversità, scegliete un dito. In questo modo userete i vostri punti di forza per risolvere i vostri problemi.

Diverse ricerche dimostrano che identificare e applicare i punti di forza aumenta la soddisfazione della vita, il benessere e anche il rendimento scolastico.

E voi unimamme, che ne pensate? Proverete questa tecnica e la insegnerete a un’altra persona o a vostro figlio?

Valentina Colmi

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