“Le foto di mio figlio usate per fare soldi su Facebook”: denuncia una mamma

Foto shock del suo bambino
Jasper Allen (Photo: Kate Towers Photography/Mercury)

Un episodio molto spiacevole è quello che è capitato ad una mamma inglese di 36 anni, Sarah Allen: alcune foto shock del suo bambino malato, Jasper, sono state utilizzate su Facebook da persone senza scrupoli.

Come è potuto succedere che le foto di Jasper malato, con il visino e il corpicino ricoperti di macchie, siano diventate virali su Facebook, condivise da moltissime pagine?

 

Foto shock del suo bambino su Facebook: la storia

 

Per capire la vicenda bisogna risalire alla scorsa estate, quando Jasper contrasse la varicella. Era luglio e appena il bambino iniziò a manifestare i primi sintomi gravi della malattia, mamma Sarah lo portò dalla guardia medica. I sanitari, tuttavia, rimandarono mamma e figlioletto a casa, con antibiotici e altri medicinali, ritenendo che Jasper non fosse così grave da dover essere ricoverato. Appena 48 ore dopo, però, c’è stata la corsa in ospedale, dove il piccolo è arrivato con febbre alta e corpicino ricoperto centinaia di pustole rosse.

Il bambino è stato ricoverato per cinque giorni. I medici, sorpresi, hanno detto di non aver mai visto nulla del genere. Da tutto l’ospedale venivano per visitarlo e analizzare il suo caso.

Foto shock del suo bambino
Jasper Allen malato (Foto Facebook)

Il mancato tempestivo ricovero di Jasper ha fatto indignare la mamma, che ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione nei confronti del sistema sanitario britannico. La donna ha chiesto maggiore attenzione alla salute dei bambini e soprattutto la vaccinazione gratuita contro la varicella. In modo che casi del genere non si ripetano più. Sarah Allen ha precisato che il figlio viene ancora sottoposto a controlli medici, per scongiurare che la malattia infettiva possa aver causato danni al cuore.

Per promuovere la sua campagna di sensibilizzazione, Sarah Allen aveva pubblicato sul suo profilo Facebook le foto del figlio malato, con il corpo ricoperto di pustole e macchie rosse. Allo stesso tempo aveva lanciato una petizione per chiedere al Sistema sanitario britannico la vaccinazione gratuita dei bambini contro la varicella. Il post con le foto era pubblico, cioè visibile a chiunque su Facebook, ed è stato accompagnato anche da una campagna stampa. La donna è stata intervistata dai principali giornali, canali tv e siti di informazione britannici. Le foto di Jasper malato, sul letto di ospedale, sono quindi finite sulle prime pagine dei quotidiani.

Foto shock del suo bambino
Jasper (Mercury Press and Media Ltd)

Foto shock del suo bambino usate per fare soldi su Facebook

Ecco che però da una legittima campagna di sensibilizzazione, le foto del piccolo Jasper sono state prese da persone senza scrupoli.

Grazie alle segnalazioni di amici e conoscenti, la donna si è accorta che le foto del figlioletto di 3 anni Jasper venivano pubblicate da diverse pagine Facebook, da profili falsi.

In didascalia era scritto che il bambino era malato di tumore. L’obiettivo era quello di ottenere  un “mi piace”, un commento o una condivisione per ricevere donazioni a favore della famiglia del piccolo e pagare le spese per curare il cancro. Ma non era vero niente.

Jasper Allen non si è mai malato di tumore, è guarito dalla malattia e ora sta benissimo. Cresce sereno e felice circondato dall’affetto di mamma Sarah, papà Keith e della sorellina di 6 anni Poppy. Una bella famigliola di St Neots, nel Cambridgeshire.

Come detto, le foto venivano pubblicate su pagine Facebook truffaldine al solo scopo di ottenere visibilità e denaro. Queste pagine Facebook, come purtroppo capita spesso, hanno postato le foto di Jasper ricoperto di pustole senza citare la fonte di provenienza né il motivo originario per cui erano state pubblicate.

Alcune pagine hanno escogitato una truffa ben organizzata, scrivendo, falsamente, che Facebook aveva deciso di aiutare la famiglia con delle donazioni legate all’engagement del pubblico ovvero:

  • 1 Like = 1 dollaro,
  • 1 Commento = 4 dollari
  • 1 Condivisione = 8 dollari.

Agli utenti veniva anche chiesto di non limitarsi a commentare con un “amen”.

Il motivo di queste richieste di interazione degli utenti è chiaro: più una pagina Facebook ottiene “mi piace”, commenti e condivisioni più diventa popolare e sale di valore. Gli autori di queste truffe senza scrupoli agiscono così non perché mossi da compassione verso i bimbi malati, ma è solo un modo per fare soldi.

Appena Sarah Allen ha saputo delle pagine Facebook truffaldine è saltata su tutte le furie e ha iniziato a segnalarle al social network, chiedendo la rimozione delle foto del figlio.  Ha raccontato di aver inoltrato oltre 30 segnalazioni di altrettante pagine. Nonostante molte di queste pagine siano state cancellate da Facebook, le foto del piccolo Jasper malato circolavano e ancora circolano su social network.

Un problema molto serio, difficile da estirpare. Torna ancora una volta il dibattito sull’affidabilità e la serietà dei social.

Così Sarah Allen è finita di nuovo sui giornali inglesi. Questa volta per denunciare l’abuso su Facebook delle immagini del figlio che erano state pubblicate per una giusta campagna di sensibilizzazione.

E voi Unimamme che ne pensate? Siete mai cadute in queste truffe in cui vi chiedono like o commenti per aiutare bambini malati? Non fatelo, e se vi capita, segnalate la pagina.

In proposito vi ricordiamo i possibili usi delle foto pubblicate su Facebook.

VIDEO: Sarah Allen quando lanciò la campagna per la vaccinazione contro la varicella.

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