L’adolescenza, come abbiamo detto altre volte, è un’età delicata. Può capitare che i figli adolescenti siano in difficoltà quando sono insieme agli amici o ai compagni di scuola. Potrebbero infatti trovarsi in situazioni di disagio o di imbarazzo oppure che siano costretti a fare cose che non vogliono fare, in nome dello spirito di gruppo. Può trattarsi ad esempio di una bravata, di uno scherzo di cattivo gusto o di un gesto dimostrativo che i ragazzi sono chiamati a compiere per dimostrare di “essere grandi”.
Situazioni del genere sono difficili da gestire per gli adolescenti. Dire di no potrebbe metterli in cattiva luce con loro i compagni, estrometterli dal gruppo ed isolarli. Se dovessero intervenire i genitori, poi, sarebbe ancora peggio perché questo mortificherebbe i ragazzi, facendoli apparire come dei bambini che hanno ancora bisogno di mamma e papà.
Come tutti sanno, per gli adolescenti i rapporti sociali sono importantissimi. Farsi accettare dagli amici è per loro fondamentale. Ne va del loro equilibrio emotivo e psicologico. Non hanno ancora la forza morale degli adulti per non farsi condizionare da certe situazioni e opporre un secco rifiuto senza il timore di rimanere isolati.
Cosa fare allora per aiutare gli adolescenti in difficoltà? Come tirarli fuori da situazioni di emergenza senza che la loro reputazione di fronte ai compagni sia compromessa? Una idea geniale è venuta ad un papà americano.
Gli americani la chiamano “peer pressure“, che significa più o meno pressione esercitata dai coetanei. Si tratta di un problema comune a moltissimi ragazzi.
Se svincolarsi dalla pressione sociale è molto difficile, tuttavia non è impossibile. Questo grazie ad un ingegnoso metodo escogitato proprio da Bert: il piano X, come lo ha chiamato.
Si tratta di uno stratagemma per chiedere l’aiuto dei genitori in situazioni difficili, senza farsi scoprire dai compagni. Quando i ragazzi si trovano in difficoltà non devono far altro che inviare con il loro telefono cellulare o smartphone un messaggio di testo ai genitori con una semplice “X”. Un messaggio in codice che i genitori capiranno subito e li chiameranno con una scusa per toglierli dalla situazione imbarazzante.
A quanti adolescenti capita di essere chiamati all’improvviso dai loro genitori per sbrigare una commissione urgente? Andare a prendere il fratellino più piccolo a scuola o in palestra. Andare a comprare il latte o il pane? Portare le medicine alla nonna? Ecco, una volta che i genitori si vedono arrivare sul telefono un messaggio con una X dal proprio figlio, lo chiamano subito con la scusa della commissione. In questo modo il ragazzo è “salvo” da una situazione sgradevole o di forte disagio.
Perché il trucco funzioni, però, è necessario un rapporto di completa fiducia tra genitori e figli adolescenti. I genitori non dovrebbero giudicare i figli quando si trovano in situazioni del genere e dovrebbero evitare di fare troppe domande. Perché i figli potrebbero non voler rivelare la situazione di difficoltà in cui si trovavano. Potrebbero avere paura, temere una reazione scomposta dei genitori. O semplicemente preferire tenere la cosa per sé. Se i genitori mostrano fiducia ai figli adolescenti in difficoltà, questi non avranno timore di chiedere aiuto, anche indirettamente, con una X via sms. Tutto sta a come i genitori gestiscono i rapporti con i figli.
La storia del piano X è raccontata dallo stesso Bert Fulks sul suo blog e ripreso da Scarymommy.
E voi Unimamme avete mai dovuto soccorrere i vostri figli adolescenti in difficoltà con gli amici? Vi hanno mai chiesto aiuto e in queste situazioni come vi comportate?
Sempre sugli adolescenti vi ricordiamo il nostro articolo sulle diverse fasi della loro crescita e come i genitori possono essere di aiuto.
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