A un certo punto, durante l’infanzia o l’adolescenza dei figli le mamme e i papà potrebbero trovarsi “ai ferri” corti con loro, stritolati tra i continui capricci di lui o lei e i propri rimproveri.
L’esperta Andrea Nair, via Huffington Post, ha però qualche consiglio per i genitori in crisi.
Il cervello dei bambini, per esempio, cresce mentre i piccoli sperimentano grandi emozioni. Se i genitori esplodono quando questo accade lo faranno anche i figli, se invece si riesce a mantenere la calma si potrà cercare di condurre i piccoli ad agire in modo più razionale.
Imparare a calmarsi quando sale la tensione è una capacità che merita di essere acquisita.
Il consiglio generale è quello di lamentarsi di meno. I bambini scelgono di cooperare quando si sentono connessi con i genitori, adottare quindi una strategia a basso contenuto di lamentele e un atteggiamento meno assillante aiuta i bambini ad ascoltare meglio.
I bambini usano il comportamento per comunicare finché trovano le parole per esprimersi. I bambini che si comportano male e i loro genitori finiscono in un sentiero in cui la maggior parte della comunicazione è correttiva.
Può essere difficile essere gentili con un bambino che, nella mente di un genitore, è sempre in procinto di esplodere.
“La vostra abilità di godervi vostro figlio potrebbe essere il fattore principale nel suo sviluppo” ha dichiarato la dottoressa Laura Markham, autrice di Genitori pacifici, Figli felici.
I figli infatti si allontanano dai genitori che smettono di divertirsi a stare intorno a loro.
Per continuare ad avere una relazione positiva con i vostri bambini siate consapevoli di questa domanda?
“Qual è il mio rapporto di lamentela oggi?”
Per trasformare il rapporto in una relazione positiva cercate di cambiare le istruzioni in commenti neutrali e non drammatici, negativi o accusatori.
Per esempio, trasformate “esci e torna in casa senza sbattere la porta, signorino” in “wow, devi essere proprio arrabbiato per aver sbattuto la porta in quel modo. Mi chiedo cosa sia successo oggi, mi piacerebbe saperlo”.
Dopo che tuo figlio ti ha spiegato: “va bene essere arrabbiati ma non va bene sbattere la porta. Cosa puoi farlo per prevenirlo la prossima volta? Forse è meglio se guardi se la porta si è danneggiata”.
In pratica siate consapevoli dei sentimenti di vostro figlio e ascoltate cosa è successo. Poi ricordategli che non va bene sbattere le porte.
Al posto di “smettila di correre” dite: “questo è il momento di camminare”
Invece di “sono 10 volte che ti dico di raccogliere le calze, perché non mi ascolti?” Provate: “dopo aver messo nella lavatrice le tue cose possiamo giocare a palla”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi consigli?
Avete mai affrontato momenti simili con i vostri figli?
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