Il mal di pancia è uno dei disturbi più comuni nei bambini piccoli, ma che cosa significa e quando bisogna preoccuparsi? Una “guida” completa a questo fastidio è stata realizzata da “A scuola di salute“, il magazine dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il mal di pancia di solito è un disturbo che si risolve spontaneamente nel giro di ore o di pochi giorni. Le cause possono essere molteplici, perché all’interno dell’addome ci sono diversi organi che possono causare dolore: ecco perché è importante non trascurare nessun tipo di ipotesi. Il malessere può ad esempio essere avvertito in qualunque parte dell’addome e riguardare la milza, l’appendice, i reni o l’utero. Possono dolere anche gli organi digestivi come lo stomaco, il fegato, l’intestino tenue, l’intestino crasso, il pancreas e la colecisti.
Dopo i 3 anni i bambini possono essere più specifici nella descrizione del sintomo; il campanello d’allarme è determinato dall’insorgenza di un dolore acuto, piuttosto che un dolore ricorrente o cronico. Sarà il pediatra che durante la visita, anche in concomitanza ad altri segni o sintomi come:
- dolore in un punto ben preciso
- dolore acuto e continuo che provoca il risveglio di notte
- febbre
- vomito
- diarrea
- infiammazione rettale e sangue nelle feci
può formulare un’ipotesi di diagnosi e prescrivere eventuali patologie come:
- celiachia
- allergie alimentari
- parassitosi intestinale
- oppure si può trattare di un’appendicite acuta (se ci sono febbre o vomito) che si può manifestare prima dei due anni e dopo i 5.
Una volta escluse le cause organiche come:
- l’introduzione di un nuovo alimento in caso di svezzamento
- infiammazione alle vie urinarie
- stitichezza e gastroenteriti
- crisi di acetone (il dolore però è più localizzato in sede ombelicale)
- sindrome del colon irritabile
Il pediatra potrà considerare il mal di pancia come un sintomo di qualcosa d’altro, magari un disturbo psicologico legato per esempio alla scuola, ansia da prestazione scolastica o sportiva oppure conflittualità in famiglia.
Come curarlo? Prima di visitare il pediatra, si può utilizzare un antidolorifico, come il paracetamolo: questo non pregiudicherà l’eventuale diagnosi. Successivamente appunto si verificherà attraverso la visita medica e eventuali esami di approfondimento.
E voi unimamme cosa ne pensate?