Un dramma purtroppo non infrequente è quello della morte in culla dei neonati. Molti genitori non conoscono a fondo i rischi a cui possono andare incontro i loro piccoli, né le buone regole di prevenzione da seguire. Per questo motivo gli esperti non si stancano di ripetere come ci si deve comportare quando si mettono a dormire nella culla i neonati.
È fondamentale seguire alcune semplici, ma efficaci regole, che possono salvare la vita ai bambini.
Nel Regno Unito la settimana che va dal 13 al 19 marzo è stata dedicata al sonno sicuro dei neonati, Safer Sleep Week, con una serie di iniziative volte ad informare e sensibilizzare i genitori.
In occasione di questa ricorrenza è stato pubblicato un sondaggio condotto proprio per conoscere il livello di informazione e consapevolezza dei genitori sul sonno dei neonati sulla posizione giusta per mettere a dormire i piccoli e le buone pratiche sa seguire.
Il sondaggio ha rivelato che oltre la metà dei genitori non conosce bene le precauzioni da prendere per evitare la morte in culla dei neonati. Il sondaggio è stato condotto dall’associazione benefica Lullaby Trust e diffuso in questi giorni.
Dalle domande fatte ai genitori è emerso che il 55% di loro non sa che un bambino da 0 a 2 anni va messo a dormire supino. In questa posizione, infatti, il rischio di soffocare è 6 volte inferiore rispetto alla posizione prona o di fianco.
Dal 1991 nel Regno Unito sono cambiate le regole sul sonno dei neonati. Prima molti genitori li mettevano a dormire a pancia sotto, una posizione però pericolosa. Poi grazie ad una massiccia campagna di sensibilizzazione, “Back to Sleep”, i genitori sono stati incoraggiati a mettere a dormire i loro piccoli in posizione supina. Un cambiamento di abitudini che ha ridotto le morti in culla dell’85% in circa 25 anni.
Ma si può fare ancora tanto in termini di prevenzione.
Allo scopo di informare i genitori e prevenire la morte in culla dei neonati, la Lullaby Trust ha distribuito un opuscolo sul sonno sicuro dei neonati. Campagne informative sono state lanciate, poi, in tutto il Paese, attraverso i media, nei centri commerciali e nei negozi per bambini.
La Lullaby Trust ha pubblicato l’ABC del sonno sicuro del neonato:
Conoscere queste regole è importante anche per noi italiani. La prevenzione per la sicurezza dei neonati, infatti, non è mai troppa.
La morte in culla è conosciuta anche con il nome di sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome – SIDS) e colpisce soprattutto i bambini tra un mese e un anno di età riferisce l’Istituto Superiore di Sanità italiano.
La sindrome non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere tutte le altre cause note per spiegare il decesso del neonato (previa autopsia e analisi accurate dello stato di salute del bambino e delle circostanze della sua morte). Non è stata ancora individuata una causa certa ma esistono una serie di comportamenti e di fattori di rischio che possono incidere sulla probabilità che la sindrome si verifichi.
Fattori di rischio
La morte in culla ha una più elevata probabilità di verificarsi quando sussistono alcune condizioni e comportamenti da parte delle madri, dei padri e delle persone che curano i neonati. In particolare, tra i fattori di rischio si annoverano:
In particolare, ai genitori si raccomanda di:
Per maggiori informazioni sulla sindrome da morte in culla, è utile consultare il sito web di Epicentro, portale del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sulla sicurezza del neonato, vi ricordiamo poi i rischi di incidenti per l’uso di oggetti specifici per l’infanzia, come culle, marsupi e passeggini.
VIDEO: morte in culla, servizio di Tg2 Medicina33
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