Anni fa facevo ripetizione ad una ragazzina che frequentava la terza media e mi sono resa conto che non era assolutamente in grado di fare dei riassunti che potessero aiutarla a studiare meglio e a ripassare. Purtroppo non potevamo permetterci di soffermarci troppo sulla questione, perché le materie da recuperare erano molte: il problema è rimasto, anche se poi l’ho persa di vista.
A dire che molti studenti della scuola italiana, alunni intelligenti e senza problemi cognitivi, non riescano a capire che cosa stanno leggendo – quindi abbiano delle difficoltà a comprendere un testo anche semplice – è non solo Tullio De Mauro, ma anche Mariangela Galatea Vaglio, una professoressa di scuola media che ha un blog, il nuovo mondo di Galatea, che parla di analfabeti funzionali.
Cosa significa analfabetismo funzionale? Che probabilmente si avrà difficoltà in futuro – quando per esempio si dovrà capire un testo specialistico – a capirne il contenuto. Questa competenza si esercita, come per tutte le cose, con l’allenamento e nella scuola ciò significa solo imparare a fare i riassunti.
Fare i riassunti è una vera e propria arte: molto spesso per insegnare agli alunni si fanno sottolineare delle frasi su un testo e le si fanno ricopiare. Peccato che non abbia senso un testo del genere: soltanto leggendolo ad alta voce e impedendo ai ragazzi di utilizzare le stesse parole che trovano nel testo, emerge che nella maggior parte dei casi gli studenti non riescono a spiegare il contenuto.
Questo ovviamente causa delle perplessità da parte di alunni e di genitori, che non capiscono come mai i riassunti apparentemente perfetti dei loro figli in realtà non vengano giudicati sufficienti dagli insegnanti (quando poi non vengano fatti al posto loro). Il problema è appunto questo: il riassunto non è appiccicare una serie di frasi una dietro l’altra prendendole dal testo, ma rielaborarlo con parole proprie, in modo che i concetti possano fissarsi meglio.
E’ complicato, ma come dice Mariangela Galatea Vaglio sul suo blog: “insegnare ai ragazzi a fare un buon riassunto è una attività sfibrante, faticosa, che ti attira enormi critiche e scatena incomprensioni e recriminazioni. Ma serve. Accidenti se serve. Nella vita, che se ne rendano conto o no, tutti andiamo avanti a furia di riassunti. Sono il grado zero della comprensione e dell’organizzazione mentale. Se non sei in grado di capire il prima e il dopo, la causa e l’effetto, di decidere quali siano le informazioni necessarie e quelle che si possono tagliare o ridurre non vai avanti nella vita”.
Quindi la fatica è giustificata, no? E voi unimamme che ne pensate? I vostri li fanno i riassunti?
Vi lasciamo con 3 metodi per studiare efficacemente.
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