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Attualità

Una mamma condivide la foto della pancia dopo il parto per aiutare altre donne

Published by
Maria Sole Bosaia

Dare alla luce un bambino è qualcosa di cui tutte le mamme dovrebbero andare orgogliose, sia le donne che hanno partorito in modo naturale che le mamme che hanno avuto un cesareo.

Smagliature e cicatrici: la testimonianza di una mamma

Kari Horn è una mamma che, diciotto mesi fa, ha dato alla luce suo figlio con un parto cesareo di emergenza.

Il post partum per questa mamma è stato fonte di diverse difficoltà come ernia ombelicale, un’altra operazione e ulteriori complicazioni.

Mentre lottava Kari ha pubblicato una foto della cicatrice sull’addome raccontando la sua storia e ricordando alle mamme che non sono sole.

Questa è una parte della maternità di cui non si parla molto. Qualche volta a dispetto dei sogni che hai fatto sulla nascita di tuo figlio, hai un cesareo d’emergenza.

Qualche volta, non importa quanto olio di noci di cocco e vitamine tu abbia messo sulla pancia, hai ancora le smagliature.

Qualche volta, nonostante tuo figlio sia un bimbo di 2-3 anni scopri che hai non una ma 3 ernie ombelicali e devi tagliare di nuovo muscoli e addominali.

Qualche volta sei allergico al bendaggio che il dottore ha usato e finisci con bruciature e sfoghi sulla tua pancia già dolorante.

A dispetto del fatto che non ho più un ombelico dopo tutto questo, sono solo preoccupata di come tirerò fuori tutta quella colla da sutura fuori dal mio ombelico.

Le mamme sono davvero le migliori.  Non odiatevi, donne. Siete bellissime non importa quante cicatrici abbiate.”

La Horn ha dichiarato all’Huffington Post che ha deciso di pubblicare la foto dopo aver lottato contro sentimenti negativi di autopercezione. Lei è stata ispirata da un post simile di un’altra mamma.

Ho pensato che se l’avessi fatto, mi avrebbe aiutato ad affrontare il mio crollo, ed è stato così”.

Quando Horn ha saputo di essere incinta sono rimasti tutti piuttosto sconvolti perché a causa dell’endometriosi e dell’utero retroverso le era stato detto che non poteva concepire.

I rischi di complicazioni erano alti. Ha affrontato malessere e gonfiore sopra la media.

Quando le si sono rotte le acque ha dovuto partorire il prima possibile poiché, avendo lo streptococco Gruppo B positivo, doveva prendere subito gli antibiotici.

Per le prime due ore le contrazioni sono state tollerabili, quando sono aumentate il mio corpo è andato in shock e non riuscivo a smettere di tremare e vomitare, quindi ho avuto un’epidurale che non ha fatto cessare il dolore ma almeno il vomito.”

Purtroppo il mattino seguente la situazione non era migliorata e per mezzogiorno il piccolo era sofferente quindi le hanno fatto un cesareo d’urgenza.

Il parto e la ripresa sono andati bene, ma dopo alcuni mesi si è accorta che aveva ancora un bozzo sull’ombelico.

“Non ci ho pensato fino a 6 mesi fa, quando mi ha generato malessere quando mangiavo, mentre respiravo o tenevo mio figlio”.

Quando è andata a farsi controllare ha scoperto di avere 3 ernie.

“Sono convinta che che dopo il cesareo d’urgenza e l’operazione per riparare le ernie non avrei mai avuto indietro i miei addominali e un giorno senza dolore”.

“La mia cicatrice da parto cesareo fa ancora male al di sopra delle aree dove sono state riparate le ernie, ma cerchiamo di trarne il meglio.

Almeno mangiare, respirare e tenere mio figlio non mi fanno più male. Questa è una vittoria“.

Kari spera di aiutare altre mamme come lei a non sentirsi sole, lei vuole far capire alle mamme che non importa cosa abbiano attraversato o come sembrino perché i loro corpi hanno creato “un miracolo” e le conseguenze fisiche mostrano lo sforzo per realizzarlo.

“Spero che le donne siano ispirate ad amare di più i loro corpi, anche se non hanno avuto bambini, perché i nostri corpi raccontano le storie, quelle di noi che diventano “meno dell’ideale” nel tempo hanno cicatrici, smagliature, ferite da mostrare per ricordarci che siamo guerriere”.

Unimamme, cosa ne pensate del suo messaggio?

Vi lasciamo con l’appello di un’altra mamma che invita ad amare le proprie smagliature.

Maria Sole Bosaia

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