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I pedofili preferiscono i neonati: in aumento stupri e abusi su di loro (FOTO)

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Maria Sole Bosaia

Unimamme, il timore dei pedofili è sicuramente una delle paure più giustificate per un genitore nei confronti dei propri figli. Per questo motivo è importante essere consapevoli della situazione nel mondo.

Report 2016 dell’Associazione Meter Onlus sulla pedofilia: un quadro drammatico

Il report 2016 dell’Associazione Meter Onlus, fondata da don Fortunato Di Noto, sottolinea come la pedofilia non sia un fenomeno in calo, bensì in crescita.

A favorire la diffusione e condivisione del materiale pedopornografico è il deep web (il web profondo), dove continuano a circolare milioni di immagini, esattamente 1.946.898 contro 1 milione e poco più del 2015, a cui si aggiungono tonnellate di gigabyte di altri elementi offensivi.

Le vittime preferite dai pedofili moderni sono bambini di un’età compresa tra pochi giorni e 12 anni che vengono violentati e venduti da persone che non hanno nemmeno più timore di celare il loro volto per nascondersi alle autorità.

“Più i bambini sono piccoli, più sono merce pregiata, più i bambini sono piccoli, più si può lucrare sulla loro pelle” commenta don Fortunato Di Noto in un’intervista su Radio Vaticana.

Secondo il prete la pedofilia non è una malattia ma un crimine compiuto coscientemente, perché nel 99,9% dei casi le condotte sono lucide e quindi perseguibili penalmente.

Questo aspetto viene confermato dal report 2016 di Meter Onlus.

Dai risultati dell’indagine emerge infatti che:

  • gli indirizzi web segnalati e monitorati sono 9379, in lieve calo rispetto all’anno scorso
  • i riferimenti italiani nel deep web sono passati da 70 nel 2015 a 95 nel 2016

Purtroppo, il fatto che si registri un calo delle segnalazioni non indica un calo di questi abusi, ma solo il fatto che diventino ancora più sotterranei e meno evidenti.

Si può inoltre osservare che i pedofili non “preferiscono” più i social network:

  • da Twitter, Facebook, Youtube, ecc… sono arrivate 155 segnalazioni rispetto alle 3.414 dell’anno scorso, ma optano per altre forme di immersione
  • i video sono addirittura triplicati, arrivando a 203.047

Per raccogliere questi dati sono state prese in considerazione:

  • 42 nazioni
  • Tonga, un Paese di 100 mila abitanti ha totalizzato la maggior parte delle segnalazioni: 4156, seguita da Russia con 635 e Nuova Zelanda con 312

“In Europa troviamo Russia, Slovacchia e l’Unione Europa; l’Italia è al 15.mo posto della lista” aggiunge don Di Noto.

Come intuirete il quadro che ne emerge è davvero drammatico, soprattutto se si sottolinea che le vittime sono sempre più piccole.

“C’è un’altissima percentuale di neonati violentati, al punto tale che i pedofili hanno fatto un portale dedicato proprio ai neonati dove viene caricato materiale con abusi inenarrabili” dichiara don Di Noto su Radio Vaticana.

Le vittime tra 0 e 3 anni sono in aumento e le violenze sono complete e totali.

Come dichiarato da don Di Noto esiste addirittura un portale interamente dedicato ai neonati con una chatroom in italiano.

A rendere ancora più difficile il lavoro delle autorità è il fatto che i pedofili, complice la tecnologia, lascino sempre meno tracce rispetto al passato. Usano, ad esempio, dropfile che consente uno scambio temporaneo di file. Qui, dopo un breve lasso di tempo, il materiale scompare, rendendo difficile l’intervento della polizia.

Le immagini e i video dei bambini abusati in passato continuano a circolare, a cui si aggiunge il materiale nuovo. Per questo Meter segnala l’esistenza di vere e proprie organizzazione a delinquere che si approfittano dei bambini nel modo più vile.

Come accennato i pedofili, per i loro scambi, adoperano The Onion Router (Tor) dove i membri sono protetti dalla crittografia e quindi irrintracciabili.

Infine, l’associazione Meter svolge anche un ruolo di monitoraggio e un servizio per piccoli e grandi.

  • 91 sono i casi seguiti
  • 1157 sono le consulenze telefoniche di tipo psicologico e spirituale
  • le telefonate, per quanto riguarda l’Italia, provenivano soprattutto da Sicilia, Lazio e Lombardia

Tra le situazioni di disagio si segnalano:

  • abusi sessuali
  • difficoltà famigliari
  • induzione alla prostituzione.

L’associazione ha fatto sentire la sua voce anche nelle scuole con 36 incontri a 3087 studenti  e 540 insegnanti.

Come si evidenzia il quadro è assai drammatico, considerando la diffusione globale del fenomeno. Per questo motivo i report come quello di Meter dovrebbero aiutare a fare maggiore pressione sui governi per un’azione tempestiva contro i pedofili e un maggior impegno.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questi dati? Ne eravate al corrente?

Noi vi lasciamo con alcune indicazioni per proteggere i bambini dai pedofili.

 

Maria Sole Bosaia

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