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Bambini stranieri non accompagnati: finalmente una legge per proteggerli

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valeria bellagamba
Una bambina sbarcata in Sicilia (MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images)

Il Parlamento italiano ha finalmente approvato una legge per tutelare i bambini stranieri non accompagnati che arrivano in Italia con i flussi migratori. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva dalla Camera il 29 marzo, con 375 voti a favore, 13 contrari e 41 astenuti.

Si tratta di una legge molto importante che protegge i minori, bambini e ragazzi, stranieri che entrano in Italia da soli, senza famiglia né adulti di riferimento. D’ora in poi questi minori non potranno essere respinti, ma avranno gli stessi diritti degli altri bambini e ragazzi europei.

Bambini stranieri non accompagnati: approvata la legge che li tutela

Nel 2016 più di 25.800 minori stranieri, tra cui anche bambini con meno di dieci anni di età, sono arrivati in Italia via mare da soli, più del doppio dei 12.360 arrivati nel 2015. Sono i dati del Ministero dell’Interno.

Dall’inizio del 2017, invece, secondo i dati di Save the Children, sono arrivati in Italia oltre 3.360 minori, di cui almeno 3.000 non accompagnati.

Questi bambini spesso arrivano nel nostro Paese dopo viaggi drammatici, in cui hanno rischiato la vita e molti loro coetanei non ce l’hanno fatta. Spesso vengono imbarcati dai genitori da soli, oppure li hanno persi durante la traversata. Il più delle volte i bambini stranieri una volta giunti nel nostro Paese si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità, esposti al rischio di abusi o di finire nelle mani di sfruttatori senza scrupoli.

Finora la legge prevedeva che i servizi sociali del comune, dove i minori stranieri non accompagnati sbarcavano, si occupassero di loro e li sistemassero in apposite strutture di accoglienza. Tuttavia, l’emergenza degli sbarchi e la disorganizzazione hanno lasciato molti bambini stranieri in completo stato di abbandono. Con la conseguenza che molti di loro sono spariti nel nulla. Secondo le stime, oltre 6 mila minori stranieri arrivati da soli in Italia sono spariti. Il rischio è che siano finiti vittime della tratta di esseri umani, di sfruttamento lavorativo o sessuale.

La nuova legge vuole porre un freno agli abusi e tutelare i minori, introducendo l’istituzione di un albo di tutori volontari presso i Tribunali dei Minori e favorendo l’affidamento familiare di bambini e ragazzi.

Bambini soccorsi in mare al largo di Lampedusa (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

La nuova legge sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati in Italia è stata fortemente voluta dall’associazione Save the Children, organizzazione internazionale per la protezione dei bambini, che ha proposto il provvedimento dal 2013 e ha collaborato alla stesura del testo. Ecco cosa cambia con la nuova legge.

  • Identificazione dei minori stranieri. Per la prima volta vengono disciplinate per legge le modalità e le procedure di accertamento dell’età e di identificazione dei minori, garantendone l’uniformità a livello nazionale. Prima dell’approvazione della legge non esisteva infatti un provvedimento di attribuzione dell’età, che d’ora in poi sarà invece notificato sia al minore che al tutore provvisorio, assicurando così anche la possibilità di ricorso. Viene garantita inoltre maggiore assistenza, prevedendo presenza di mediatori culturali durante tutta la procedura.
  • Accoglienza. Viene regolato il sistema di accoglienza integrato tra strutture di prima accoglienza dedicate esclusivamente ai minori, all’interno delle quali bambini e ragazzi possono risiedere non più di 30 giorni, e sistema di protezione per richiedenti asilo e minori non accompagnati (SPRAR), con strutture diffuse su tutto il territorio nazionale, che la legge estende ai minori stranieri non accompagnati. Viene anche attivata una banca dati nazionale dove confluisce la “cartella sociale” del minore, che lo accompagnerà durante il suo percorso).
  • Indagini familiari. È prevista per tutti la necessità di svolgere indagini familiari da parte delle Autorità competenti nel superiore interesse del minore e vengono disciplinate le modalità di comunicazione degli esiti delle indagini sia al minore che al tutore. La competenza sul rimpatrio assistito passa inoltre da un organo amministrativo, la Direzione Generale dell’immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Tribunale per i minorenni, organo costituzionalmente dedicato alla determinazione dell’interesse del minore.
  • Permessi di soggiorno. Vengono eliminati i permessi di soggiorno utilizzati per consuetudine o mai utilizzati, come ad esempio il permesso di soggiorno per affidamento, attesa affidamento, integrazione del minore, e si fa invece riferimento ai soli permessi di soggiorno per minore età e per motivi familiari, qualora il minore non accompagnato sia sottoposto a tutela o sia in affidamento. Il minore potrà richiedere direttamente il permesso di soggiorno alla questura competente, anche in assenza della nomina del tutore.
  • Tutori volontari. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ogni Tribunale per i minorenni dovrà istituire un elenco di “tutori volontari” disponibili ad assumere la tutela anche dei minori stranieri non accompagnati, per assicurare a ogni minore una figura adulta di riferimento adeguatamente formata. La legge promuove poi lo sviluppo dell’affido familiare come strada prioritaria di accoglienza rispetto alle strutture.
  • Istruzione e salute. Sono previste maggiori tutele per il diritto all’istruzione e alla salute, con misure che superano gli impedimenti burocratici che negli anni non hanno consentito ai minori non accompagnati di esercitare in pieno questi diritti, come ad esempio la possibilità di procedere all’iscrizione al servizio sanitario nazionale, anche prima della nomina del tutore e l’attivazione di specifiche convenzioni per l’apprendistato, nonché la possibilità di acquisire i titoli conclusivi dei corsi di studio, anche quando, al compimento della maggiore età, non si possieda un permesso di soggiorno. Viene prevista infine la possibilità, esercitata ad oggi sulla base di un vecchio Regio Decreto, di supportare il neomaggiorenne fino ai 21 anni di età qualora necessiti di un percorso più lungo di integrazione in Italia.
  • Diritto all’ascolto. Per la prima volta sono sanciti anche per i minori stranieri non accompagnati il “diritto all’ascolto” nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano, e il diritto all’assistenza legale, avvalendosi, in base alla normativa vigente, del gratuito patrocinio a spese dello Stato. È prevista inoltre la possibilità per le associazioni di tutela di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per annullare atti della Pubblica Amministrazione che si ritengano lesivi dei diritti dei minori non accompagnati e di intervenire nei giudizi che li riguardano.
  • Conclusioni. Infine, una particolare attenzione viene dedicata dalla legge ai minori vittime di tratta, mentre sul fronte della cooperazione internazionale l’Italia si impegna a favorire tra i Paesi un approccio integrato per la tutela e la protezione dei minori, nel loro superiore interesse.

Si tratta di una legge importantissima e di un provvedimento all’avanguardia nell’Unione Europea.

“L‘approvazione di questa legge è un grande segno di civiltà. Vogliamo anche sottolineare il grande apprezzamento per il fatto che il percorso della legge abbia coinvolto tante forze politiche, si è riusciti a trovare unità“, ha dichiarato su Vita.it Raffaella Milano, direttore dei programmi Italia Europa di Save the Children e tra i promotori della nuova legge.

E voi unimamme che ne pensate di questa nuova legge per tutelare i bambini stranieri non accompagnati in Italia?

Vi ricordiamo il nostro articolo sui bambini migranti non accompagnati scomparsi in Europa.

VIDEO: Approvazione alla Camera delle legge sui minori stranieri non accompagnati

valeria bellagamba

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