Arrivati alla soglia dell’adolescenza, i nostri cari, teneri bambini, cambiano così tanto dal punto di vista fisico e del comportamento che schiere di volonterosi genitori si ritrovano a guardarli spaesati e perplessi.
Tra i vari notevoli cambiamenti compare una nuova sensibilità olfattiva.
I ricercatori di un’università danese hanno provato a misurarla. 400 adolescenti e 250 adulti sono stati sottoposti a 125 odori diversi. Si è scoperto che:
Gli adulti invece collegano tutto molto bene nel 92-97% di casi.
Al contrario i ragazzi battono gli adulti nel riconoscere:
Per quanto riguarda il rapporto tra corpo e cervello, ecco qualche misura:
A crescere per primi sono mani e piedi, poi ossa, cosce e braccia.
Il cervello rimane un po’ indietro e i ragazzi devono avere un po’ di tempo per ritrovarsi a loro agio nei nuovi panni, quindi è normale che dominino timidezza e imbarazzo.
I collegamenti della loro corteccia prefrontale sono ancora interrotti e la parte del cervello usata per valutare i rischi e prendere decisioni ponderate non è ancora matura. L’attività dei circuiti cerebrali che utilizzano la dopamina, un neurotrasmettitore che crea una spinta verso la gratificazione, si intensifica. Per questo motivo gli adolescenti cercano esperienze che procurino loro euforia ed eccitazione.
Il cervello umano si forma completamente:
Il sesso è il grande “tormento” di questa età, ci pensano
Gli ormoni estrogeni e testosterone vengono rilasciati a una velocità 50 volte superiore alla prepubertà.
Sempre gli ormoni sono responsabili per gli sbalzi d’umore.
Non è uno stereotipo sostenere che le ragazze parlino troppo e i ragazzi troppo poco.
Il corpo degli adolescenti sta lavorando duramente per assicurarne la crescita e quindi richiede una quantità di ore di sonno pari a quelle di un bambino. Gli adolescenti che dormono meno di 7,5 ore a notte soffrono di deprivazione del sonno. Secondo uno studio della Brown Università a scuola riesce meglio chi dorme 9 ore.
Recenti studi hanno dimostrato inoltre che il cervello dei ragazzi si chiude automaticamente davanti a critiche e rimproveri. Studiosi di Harvard, analizzando 32 adolescenti che hanno ascoltato brevi clip con frasi ripetute della mamma, hanno scoperto che le aree del cervello che elaborano le emozioni negative vengono allertate, mentre quelle che consentono di vedere le cose da un punto di vista diverso si disattivavano.
Gli adolescenti faticano anche a ricordare.
Il centro del mondo degli adolescenti è l’io, esistono solo loro. Non è eccesso di egocentrismo, non del tutto, perché faticano a riconoscere le emozioni altrui. Studi hanno dimostrato che i ragazzi hanno il 20% di capacità in meno, rispetto agli adulti, di cogliere le emozioni sui volti delle altre persone:
questo fino almeno a 18 anni.
Gli adolescenti fanno affidamento sul sistema limbico (la parte più primitiva del cervello), mentre l’altra, la corteccia prefrontale, più complessa, è in via di sviluppo.
Si adattano meglio degli adulti ai cambiamenti di regole, sono quindi abili nel risolvere problemi come puzzle e quiz logici.
Una volta detto che gli adolescenti non usano la parte del loro frontale dove risiede la conoscenza, l’empatia, funzioni esecutive, ecc… forse è un po’ più facile capire le dipendenze. L’esposizione a una sostanza che crea dipendenza avviene nella zone che cercano gratificazione. Le sinapsi costruiscono un circuito di ricompensa intorno alla sostanza finalizzata a una dipendenza duratura. Purtroppo è più facile che una dipendenza attecchisca in un cervello giovane che in uno adulto. Inoltre l’effetto delle sostanze nel loro cervello è più permanente. Gli effetti sono più deleteri che in un adulto.
Chi, infine, non ricorda i pianti e le malinconie del primo cuore spezzato? Gli adolescenti sono in grado di costruire relazioni significative e sviluppano il loro senso di identità attraverso le relazioni più importanti nella loro vita. Gli amori adolescenziali attecchiscono come creta e, spesso, sono indelebili.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste caratteristiche raccolte dal Corriere per descrivere i nostri adolescenti?
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